CIBUS IN FABULA, LA MOSTRA DI STREET ART CURATA DA FELICE LIMOSANI

Una location di incredibile suggestione come la crociera del 1200 dell’Ospedale Vecchio di Parma. 13 tele monumentali, per un totale di 2000 mq, realizzate da 13 artisti internazionali capaci di superare la propria vocazione individualista per raccontare tutti insieme, in una sorta di viaggio onirico, il tema del food. Un’asta sul sito www.charitystars.com il cui ricavato sarà devoluto a favore della ONG Oxfam Italia che in 90 Paesi del mondo sviluppa progetti per garantire mezzi di vita sostenibile e il diritto all’acqua. Su tutto, la mano del creativo multidisciplinare Felice Limosani che non a caso sceglie il graffito come mezzo espressivo per indurre una riflessione su concetti quali responsabilità, sostenibilità, distribuzione delle risorse, rispetto della natura. Perché, dice, “il futuro del cibo è nelle mani di Millennials che numericamente rappresentano il sesto continente e con questa generazione è indispensabile attualizzare il linguaggio.”

L’esposizione che nei mesi di Expo ha raccontato il food sulla facciata esterna del padiglione di Federalimentare – Fiere di Parma ha inaugurato lo scorso 30 aprile in occasione del Fuorisalone di Cibus 2016 “Cibus in Fabula” con l’obiettivo di esaltare la creatività del distretto agroalimentare di Parma recentemente insignita del prestigioso riconoscimento di Città Creativa della gastronomia Unesco.

Un viaggio onirico si diceva, che si snoda tra tangibile e intangibile, tra saper fare e arte, tra produzione eno-gastronomica e immaginazione, colori, forme. Un viaggio corale anche, capace di unire  in un percorso comune la creatività di diversi artisti e mettere l’arte al servizio di una narrazione densa di tanti significati quali sono quelli che sottendono il tema del cibo.

Come la necessità di esaminare le nostre radici per poter immaginare un futuro migliore sintetizzata nell’opera Life and Hope del collettivo spagnolo Boamistura, a dire che finché ci sarà vita ci sarà anche speranza. O il peccato dell’umanità raffigurato in Genesi 2.0 dell’italiano Vesod, un consumismo illogico e sfrenato messo in atto dall’uomo capace di guardare in maniera miope solo al prodotto senza curarsi minimamente delle ripercussioni sulla Terra. O ancora la spettacolarizzazione del cibo, reality show e chef stellati rappresentati in Fast, Gourmet & Light del tedesco Tasso. Spreco alimentare da un lato e squilibrio delle risorse economiche dall’altro in un mondo che vive di paradossi, di abbondanza e scarsità, e nel quale obesità e anoressia sono piaghe ancora da debellare.

Un dialogo aperto su una più equilibrata allocazione delle risorse economiche, un rapporto più rispettoso e responsabile con la natura, sul benessere alimentare. Un dialogo che muove proprio da Parma, da questa città icona del cibo. Un dialogo fatto di parole estremamente contemporanee, di contaminazione di linguaggi, di key words, che arriva nell’immediatezza della visione e rimane nello stimolo allo riflessione. Un dialogo efficacemente costruito da chi si definisce un artigiano contemporaneo, da quel digital story teller Felice Limosani che interrogato sulla sua mission risponde :“Faccio passare messaggi, è il mio mantra. I comparti stagni iniziano a vacillare, ci vuole più elasticità. Quando si capirà quel che faccio sarà il momento di cambiare mestiere”.

Foto di Fabio Bottini

Future Seas, Destrukt with Good Wives and Warriors - UK

Are we really that hungry? Georg Dinstl & Josef Wurm - Austria 

Fast, Gourmet & Light, Tasso - Germany

Genesi 2.0, Vesod - Italy

Earth Maidens, Fin Dac - Ireland

Life and Hope, Boamistura - Spain 

Communicating Vessels, Agostino Jacurci - Italy 

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