NORMA MANGIONE GALLERY

Si è appena conclusa l’ultima edizione di Artissima, la fiera d’arte contemporanea che quest’anno ha festeggiato un traguardo importante.

Venticinque anni di sperimentazione, di qualità, di artisti che sono passati in fiera e che stanno scrivendo la storia dell’arte contemporanea” ha esordito la direttrice Ilaria Bonacossa nel giorno dell’inaugurazione.

Nella Main Section, dedicata alle gallerie più consolidate della scena internazionale dell’arte, l’incontro con la torinese Norma Mangione e con due suoi artisti di spicco: l’italiano Francesco Barocco e il fotografo della Repubblica Ceca Viktor Kolář.

“La galleria è nata nel 2009 e attualmente rappresenta undici artisti di diverse generazioni” spiega la direttrice Giulia De Giorgi. Lavoriamo con tre artisti italiani, Francesco Pedraglio, Francesco Barocco e Salvo; con i pittori Bernd Ribbeck, Michael Bauer e Stefanie Popp; con i fotografi Daniel Faust e Viktor Kolář. Inoltre collaboriamo con Ruth Proctor, Raphael Danke e Anita Leisz che utilizzano vari media. Gli artisti sono accomunati da un lavoro molto specifico e portano avanti una ricerca altrettanto coerente”.

Impossibile non essere attratti dalla potenza della materia scultorea che emerge in tutta la sua forza espressiva dalle opere di Francesco Barocco artista la cui indagine, fin dagli esordi, si è sempre alimentata di stimoli diversi: la letteratura, la filosofia, l’architettura, confluendo in un lavoro che tenta una sintesi tra arte classica e iconografia contemporanea. Gli elementi specifici della tradizione della scultura – il busto, il torso, la testa – e il rapporto tra scultura e disegno, insieme all’interesse per le forme archetipe, si cristallizzano in gessi cavi al loro interno. Volti o porzioni di volti in cui il disegno a grafite, realizzato con estrema maestria, non prosegue la scultura ma si adagia su di essa invitando tanto l’autore quanto lo spettatore al confronto con opere letterarie, poesie o dipinti quali la “Notte Stellata” di Vincent Van Gogh. Parole in successione, frasi, stralci di lettere che risuonano come un monito, una esortazione alla riflessione.

In mostra anche le immagini di Viktor Kolář, uno dei più importanti esponenti della fotografia della Repubblica Ceca, tributo che questo autore ha dedicato alla sua città di origine, Ostrava, ritraendola dagli anni Sessanta ad oggi.

“Questa che presentiamo ad Artissima è solo una piccola parte di una serie molto più ampia di fotografie dedicate alla sua città che lui ha iniziato quando era ragazzino e che continua ancor oggi. Non vi è alcun criterio cronologico o tematico sottostante, nel senso che abbiamo più che altro operato una scelta formale per selezionare le opere basandoci sulle linee – curve, dritte, diagonali – scegliendo quelle in cui risultano più evidenti. Oltre a privilegiare le figure umane per metterle in qualche modo in relazione con le sculture di Francesco Barocco.”

Nato nel 1941 a Ostrava, Viktor Kolář è figlio di un regista e fotografo autodidatta, proprietario di uno studio e di un negozio fotografico. Inizia perciò presto a familiarizzare con la fotografia e si dedica completamente ad essa fino a quando, nell’ottobre del 1968 a seguito dell’invasione da parte dell’Unione Sovietica e degli alleati del Patto di Varsavia, è costretto ad emigrare in Canada dove trova impiego nelle miniere e lavora come operaio nelle fonderie di nickel in Manitoba. Quando fa ritorno nel suo Paese comunista gli viene negata, in qualità di ex migrante, la possibilità di praticare la fotografia eppure lui segretamente continua a fotografare la sua città natale e con essa la quotidianità fatta di gesti, di volti, di scorci, di architetture cangianti, eppure identiche a sé stesse. Uno sguardo ora malinconico, ora divertito, ora stupito su una porzione di mondo che a noi occidentali era pressoché ignota. Oggi settantasettenne, oltre a insegnare fotografia documentaria alla FAMU di Praga dove è stato nominato professore associato, continua a narrare per immagini, con gli stessi lievi accenti poetici, i luoghi e le persone d’intorno.

Conclusa la fiera, gli appuntamenti continuano in galleria con la mostra dal titolo “Meisenfloo”, visitabile fino al prossimo 22 dicembre e curata da Michael Bauer artista tedesco che vive e lavora a New York le cui opere sono caratterizzate da un processo di stratificazione in cui pennellate sbiadite si alternano ad addensamenti materici e frammenti anatomici dialogano con forme astratte.

Installation view - Courtesy of Norma Mangione Gallery

Installation view - Courtesy of Norma Mangione Gallery

Norma Mangione Gallery – web siteFacebookInstagram

Foto di Alberto Nidola

Io indosso una creazione Elle Venturini 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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