Si intitola Sentimi la mostra che Raffaella De Chirico Arte Conemporanea dedica, nel suo spazio milanese di Via Monte di Pietà 1A, a Luigi Stoisa (1958, Selvaggio di Giaveno), figura centrale della ricerca materica italiana dagli anni Ottanta. Il progetto espositivo, visibile sino al 24 gennaio 2026, raccoglie un nucleo di opere storiche che permette di rileggere le origini della poetica dell’artista torinese.
Stoisa si forma all’Accademia Albertina diplomandosi in Pittura. Tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta sviluppa una ricerca ascrivibile al clima postmoderno, caratterizzato da pluralismo stilistico, rifiuto delle avanguardie storiche e recupero della pittura. Ma dentro quello, si distingue per l’attenzione quasi esistenziale al catrame: sostanza viva, instabile, capace di assorbire e rigettare immagini, di mutare colore, densità e significato. Elemento che respira e che, proprio per la sua natura in continua metamorfosi, si fa cuore pulsante dell’esplorazione dell’artista. Un’indagine in cui la figurazione è ridotta all’essenziale, finanche annullata, e in cui il racconto, spesso una relazione, una distanza o un’assenza, si sviluppa proprio attraverso il comportamento del bitume. Ti sento lontana, Ti amavo tanto, Voglio morire con te così, sono solo alcuni dei titoli intensi ed evocativi delle opere in mostra in cui il nero, così insistente da far sembrare la superficie come attraversata da vibrazioni telluriche, si combina con inserti minimi di colore o assume sembianze di una massa che si confronta con olio e carboncino generando equilibri precari. È la materia, e la cifra sperimentale con la quale viene trattata, a farsi soggetto di questo linguaggio sempre proteso in avanti, in una tensione che cerca di tradurre in forma solida il carattere insondabile dell’animo umano. Una scelta che porterà Stoisa a spaziare anche nella scultura (terracotta, bronzo), nel disegno e nelle installazioni polimateriche, sempre mantenendo vivo il tema del mutamento.
Risale al 1984 la sua prima personale alla galleria Tucci Russo di Torino. In quell’occasione presentò Narciso, un’installazione in bitume e pittura che segnò un momento decisivo nella scena artistica dell’epoca, soprattutto alla luce delle “istanze processuali” che l’autore da allora, e senza soluzione di continuità, mette in campo: un’attenzione al divenire, alla trasformazione, all’instabilità dell’opera. Il catrame non è più solo un mezzo, ma l’affermazione di un metodo e il protagonista assoluto della sua produzione. Un corpo autonomo, in qualche modo indomabile, in aperto contrasto con la pittura tradizionale e con la scultura classica. Dopo i progetti realizzati con istituzioni internazionali tra cui la Fundación Joan Miró di Barcellona, la De Appel Foundation di Amsterdam e The Frost Art Museum di Miami, e i numerosi premi vinti per la realizzazione di sculture di arredo urbano e di edifici pubblici, Sentimi si offre oggi come occasione per riconsiderare e valorizzare il lavoro di un artista singolare, un “irregolare” non facilmente assimilabile alle tendenze dominanti.

cm 66 x 49
Cover story: Luigi Stoisa, Sentimi, 1987, pittura ad olio e carboncino su pannello in truciolato cm 66 x 49 (particolare).
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A cura di Raffaella De Chirico
Assistenza alla curatela e all’organizzazione della mostra Elena Bettarini
MILANO via Monte di Pietà 1/A,
Mercoledì e Giovedì 15.00 – 19.00 e gli altri giorni su appuntamento









