IL PANORAMA QUOTIDIANO  DI CARMELO NICOTRA

Si intitola ‘Panorama Quotidiano’ la mostra di Carmelo Nicotra (Agrigento, 1983) che la Fondazione per l’arte Bartoli Felter presenta a Cagliari sino al 27 giugno 2025. A cura di Martina Carcangiu, il progetto fa parte degli appuntamenti della stagione espositiva ospitata presso gli spazi del Temporary Storing.

Nicotra sviluppa la propria attitudine a partire dall’osservazione delle dinamiche sociali che regolano il contesto urbano in cui opera, rintracciando nel rapporto di contingenza tra individuo e contesto architettonico, le caratteristiche di un organismo in costante evoluzione. L’esplosione dà conto dello sviluppo di una ricerca stratificata il cui punto d’origine è radicato nei suoi frammenti. Opere primigenie, scaturite da un processo di catalogazione e fortemente connesse al territorio, la cui linea di sviluppo si articola in mostra, tra colori pastello, piccolo e grande formato. È proprio nel frammento, inteso come traccia viva di un paesaggio architettonico in trasformazione, che l’autore  individua un principio generativo. Elementi, recuperati o ricostruiti, si assemblano per affinità formali o profondi contrasti, dando vita a strutture ibride e inattese: sculture, collage, stampe, che ci riportano allo spazio domestico, alla memoria materiale, alla relazione tra gesto e funzione. Attraverso la giustapposizione emerge un pensiero visivo percettibile.

Carmelo Nicotra, Tavolino, 2018, legno, polistirolo, intonaco, 19 x 50 cm. Ph. Neroshootings

Scrive la curatrice nel testo critico che accompagna la mostra: “Masse dismesse, crolli, demolizioni, costruzioni e ricostruzioni. Forse con tempi lenti, ma fatti di pieni e di vuoti, di sparizioni e assenze, aggregazioni e disgregazioni. La città assorbe, elimina e scompone, come un organismo metabolico.Senza la frenesia di riempire, senza timore del vuoto, senza nostalgia, Carmelo Nicotra osserva le conseguenze di unurbanistica accidentale che forma e deforma la sua città, Favara”.

Panorama quotidiano, raccoglie lavori diversi eppure coerenti, restituisce un vocabolario fatto di superfici, porzioni di arredi, intonaci, in cui l’elemento architettonico è materia viva e narrativa. Un approccio che richiama per sensibilità la riflessione sullarchitettura spontanea e non accademica, descritta da Bernard Rudofsky, dove ogni costruzione aderisce al contesto, a una necessità, a un modo di abitare. In questa concezione aperta e fluida, le opere evitano una lettura univoca, proponendosi invece come esperienza sensibile che nonostante le risonanze, si sottrae a una decodifica immediata, cedendo il passo a una relazione diretta, oltre ogni schema interpretativo.

“Comodini si protendono verso l’alto, crescono come fossero pile di libri – conclude Carcangiu.  Vetrinette da salotto scelgono di trasformarsi in muri color pastello, tradendo ogni trasparenza. In questa manifestazione di forma, interno ed esterno abbandonano ogni sistema gerarchico, e pretendono apparentemente lo stesso spazio. Nella loro assurda anomalia questi assemblaggi appaiono autentici e reali, sono verosimili per chi più di una volta ha vagolato tra le strade assolate di un centro abitato simile a Favara”.  

____________

Cover story: Carmelo Nicotra, Frammento (serie), 2012, intonaco, cemento e grafite

Comments are closed.