MUTA TORINO. Il design del gioiello incontra l’arte visiva

MUTA è un luogo dedicato al design del gioiello contemporaneo e alla ricerca nell’arte visiva. Situato nel centro storico di Torino, vuole essere uno spazio aperto e predisposto a collaborazioni con realtà sia italiane che estere. In questa intervista, con il co-fondatore Sergio Salomone parliamo di come sia nato e si sia sviluppato il progetto, con particolare attenzione alle ultime creazioni, che ho avuto il piacere di indossare per l’obiettivo della macchina fotografica di Valerio Figuccio.

Sergio, mi racconti come e quando nasce MUTA Torino?

MUTA nasce da un processo di avvicinamento lento alla sua forma attuale. Ginevra Panzetti ed io veniamo dal mondo dell’arte visiva ed entrambi continuiamo le nostre ricerche: Ginevra in ambito performativo, come coreografa e danzatrice, io in ambito video, audio e oggettuale. Parallelamente ci siamo trovati a realizzare gioielli allestendo degli improvvisati banchetti nei luoghi di mare, nei mercati e nei festival. Nel 2014 ci siamo trasferiti a Torino da Roma (io) e da Lipsia (Ginevra) e  abbiamo iniziato a presentare le nostre collezioni nelle fiere, in particolare a Milano e a Parigi. Questo ci ha portato ad aumentare di molto la produzione e a collaborare con negozi da tutto il mondo. In quegli anni il nostro laboratorio era quella che oggi è una camera da letto. Lavorare molte ore per la produzione senza uscire di casa, tra l’altro in una piccola mansarda, ha reso necessario un cambiamento. Abbiamo iniziato a cercare un laboratorio per uscire dal contesto casalinga e ci è capitato di vedere l’annuncio di un negozio. Per pura curiosità abbiamo chiamato, rendendoci conto che con un minimo sforzo potevamo avere oltre al laboratorio anche una vetrina su strada nello stesso locale. E quindi ci abbiamo provato! MUTA nasce così, nel 2016. Il nome fa riferimento alla muta propria di alcuni animali, in grado di lasciare una forma passata per una nuova e più vitale. Altro riferimento è l’aggettivo“muta”, inteso in relazione alla forma, la forma muta, capace di mantenere la sua forza comunicativa pur sottraendosi alla parola.

Gioielli MUTA Torino, Ph.  © Valerio Figuccio

MUTA Torino è uno spazio polivalente in cui il design del gioiello contemporaneo incontra e dialoga con l’arte visiva. Mi racconti il concept che sta dietro il progetto e il vostro rapporto con l’arte contemporanea?

Questo rapporto tra gioiello contemporaneo e arte visiva lo consideriamo come risultato di una nostra naturale attitudine. Entrambi ci esprimiamo producendo gioielli e realizzando lavori nell’ambito dell’arte visiva. Ora ci troviamo in Via Palazzo, ma prima avevamo un ambiente più piccolo nel Quadrilatero e, nonostante avessimo poco spazio per mostrare i nostri oggetti, dedicavamo l’unica vera vetrina su strada all’esposizione di un lavoro artistico. Nel 2021 ci siamo trasferiti nella sede attuale, dove abbiamo più metratura e soprattutto due vetrine su strada a disposizione. Questo ci ha permesso di separare in due gli spazi, che abbiano chiamato rispettivamente MUTA ornamento e MUTA arte/design. Questi sono caratterizzati da una diversa colorazione delle pareti ad assecondare e accentuare la diversa natura delle sale e per aumentarne il contrasto. Per quanto riguarda le esposizioni d’arte visiva ci teniamo a sottolineare che non siamo dei galleristi, non è l’approccio cui tendiamo. Ci piace lasciare che lo spazio sia abitato dalla visione di autori che invitiamo o che ci vengono proposti in un’ottica di scambio.

Venendo ai gioielli, mi racconti come nascono? Quali le fonti di ispirazione?

Non avendo una formazione orafa o nell’ambito della gioielleria canonica abbiamo approcciato l’idea di cosa possa essere un ornamento per il corpo e in quali forme si possa concretizzare in modo aperto. Non rispettiamo i passaggi di progettazione dove si parte dal disegno, ma lavoriamo in modo pragmatico accostando e lasciandoci ispirare direttamente dalla materia. Al contrario, ci capita di disegnare l’oggetto quando è finito per ricordare e appuntare le misure e le tecniche di realizzazione. L’ispirazione fondamentale è l’architettura e il mondo dell’arte in generale, il design dei nostri oggetti mostra come abbiamo interiorizzato ad esempio l’estetica del Bauhaus o il movimento De Stijl come base d’approccio alla forma, questo interessa soprattutto la sintesi e l’uso dei colori.

Gioielli MUTA Torino, Ph.  © Valerio Figuccio

Che tipo di estetica proponete? E a chi si rivolge il vostro prodotto?

Ci ripetiamo spesso che la nostra meta è realizzare oggetti originali senza “strafare”, senza caricarli di troppe informazioni. Se dovessi farne uno slogan, userei le parole originalità e sintesi per dare l’idea di cosa ci entusiasma. Facciamo rientrare i nostri gioielli nella categoria di Gioiello contemporaneo, per cui il valore è dato dall’idea e dall’originalità delle forme, non dalla preziosità dei materiali utilizzati. Infatti, i nostri gioielli sono realizzati con materiali come ottone, sete e sezioni di cornici in legno. Trattiamo l’ottone per non farlo ossidare nel tempo e per mantenere la sua luminosità, facciamo molta attenzione al fatto che, soprattutto per gli orecchini, la leggerezza fisica, oltre che estetica, sia sempre rispettata. Comodità e l’indossabilità sono aspetti fondamentali per poter godere a pieno dei nostri oggetti. Ci piace inoltre pensare che quello che creiamo abbia una forza come oggetto a sé stante e che indossato possa arricchirsi, in relazione al corpo, di dinamiche armoniche o di rottura con le linee ad esempio del volto o delle mani. Ci capita spesso che una coppia di orecchini sia asimmetrica o che abbia un destro e un sinistro proprio per rafforzare questa idea di dinamica e per favorire un punto di vista privilegiato, frontale o laterale, di un oggetto. Mi è difficile chiarire a chi siano rivolti i nostri gioielli. Sicuramente sono pensati per essere indossati da persone con un’accesa curiosità per le forme e le dinamiche di un oggetto pensato per ornare il corpo.

Quali sono le caratteristiche di questa ultima collezione che ho indossato?

Abbiamo da sempre rifiutato l’approccio alla creazione seguendo la stagionalità tipica della moda.  I nuovi gioielli sono il risultato della ricerca in momenti fertili, seguiamo la nostra personale attitudine al fare, che porta a un nuovo oggetto. Questo è facilitato dal fatto che abbiamo il nostro spazio e possiamo gestire in totale autonomia le nuove uscite. Perciò potrai trovare una certa continuità con il passato e con i modelli futuri, non ci sono brusche virate ma un procedere verso una direzione, una progressione. Spero che gli oggetti che hai indossato siano una naturale evoluzione della cifra di MUTA.

Gioielli MUTA Torino, Ph.  © Valerio Figuccio

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Cover story: io e Alberto Nidola indossiamo gioielli MUTA Torino, Ph.  © Valerio Figuccio

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