ALDO TAGLIAFERRO, VERIFICA DI UN ARTISTA

Traiettorie inusuali allargano gli orizzonti di una ricerca sempre connessa al rifiuto di forme e racconti fissi. Connessa altresì al rigore di un’analisi concettuale che intende, attraverso il mezzo fotografico, essere una registrazione del comportamento dell’uomo e della struttura nella quale è inserito.

Registrazione, si diceva, e mezzo fotografico, che è quello più vicino alla realtà e quello che permette di fissare ed evidenziare dei segnali presi dal contesto sociale. Un processo di analisi sempre teso alla rilevazione, quanto alla rivelazione, dell’immagine al fine di creare uno spazio di fruizione soggettivo più ampio.

Aldo Tagliaferro, Verifica di un artista, Galleria VV8 Arte Contemporanea

Rileggendoli, gli appunti di lavoro di Aldo Tagliaferro, non si può non rimanere colpiti dalla disarmante attualità di un autore la cui vicenda artistica, indissolubilmente legata a quella umana, collocandosi nel pieno fermento degli anni Sessanta e Settanta, ha dato un significativo contributo teorico e storico a quel periodo.

L’occasione di una ulteriore esamina del suo operato mi viene dalla mostra appena conclusasi dal titolo “Verifica di un artista” che la Galleria VV8 Arte Contemporanea, per mano dei due fondatori Alberto Soncini e Chiara Pompili, in collaborazione con l’Archivio Aldo Tagliaferro, gli ha dedicato nella città di Reggio Emilia.

Aldo Tagliaferro, Verifica di un artista, Galleria VV8 Arte Contemporanea

Nata nel 2007, la galleria, che tratta prevalentemente la pittura e la fotografia, basa la sua attività sulla valorizzazione di artisti contemporanei emergenti ed affermati, che nonostante la loro bella storia e il loro curriculum di tutto rispetto sono rimasti un po’ ai margini del mercato: i cosiddetti artisti di nicchia e comunque da rivalutare. Tra questi certamente Aldo Tagliaferro la cui prima personale abbiamo allestito nel maggio del 2009, a pochi mesi dalla sua scomparsa, trattando uno dei temi centrali della sua poetica: “L’io-ritratto”. Quello è stato il momento di conoscenza e approfondimento del suo lavoro che poi nei dieci anni successivi è stato ulteriormente e da più parti indagato e visionato. Fino a quando, nell’autunno del 2018, abbiamo avuto l’idea di realizzare una seconda mostra su questo artista esponendo in questa occasione opere che trattano diversi aspetti della sua ricerca.”

Aldo Tagliaferro, Verifica di un artista, Galleria VV8 Arte Contemporanea

Si incomincia con l’immagine e il suo multiplo, una sorta di spaesamento percettivo che sposta l’attenzione dal dato di realtà all’esito processuale. Il ciclo dal titolo “Analisi all’interno dell’immagine e della sua possibilità combinatoria” (1969) esplica tutto il suo valore concettuale nell’utilizzo di quattro immagini e nella possibilità di interazione – possibilità combinatoria appunto – di questi elementi che possono originare un’infinità di soluzioni formali. Un mondo reale che può rivelarsi irreale grazie a una ricerca fotografica fondata essenzialmente sull’idea e sul processo mentale.

Aldo Tagliaferro, Verifica di un artista, Galleria VV8 Arte Contemporanea

Lo studio dell’immagine continua fissandone i caratteri di provocazione e assuefazione. Il ciclo “Rapporto quotidiano politico” (1965/68) vuole essere un’analisi critica degli eventi socio-politici che i mass-media trasmettevano in quegli anni. Muovendo dall’assunto per il quale qualsiasi immagine caratterizzante un evento, se ripetuta, nel tempo crea una sorta di abitudine che le fa perdere la sua forza emotiva, Tagliaferro recupera immagini di cronaca da giornali e riviste e le fissa su tela con la tecnica della decalcatura su vinavil. Se da un lato la fotografia serve a documentare una visione che è sempre soggettiva della realtà, dall’altro la ripetizione differenziata della stessa immagine – e tutte le soluzioni formali adottate: giustapposizione, contrapposizione, opposizione – ambiscono a restituirle l’originaria potenza, a cristallizarne, proprio grazie al mezzo meccanico, la forza sensibile.

Aldo Tagliaferro, Verifica di un artista, Galleria VV8 Arte Contemporanea

Continuando a interrogarsi sull’uso dell’immagine fotografica non come semplice atto riproduttivo ma come strumento in grado di influire sull’interpretazione del reale, Tagliaferro realizza l’opera dal titolo “Identificazione oggettivizzata” (1973). Si tratta di riporti fotografici su tela emulsionata che tendono alla spersonalizzazione dei soggetti ritratti – due gemelli omozigoti – fino quasi a fargli assumere le caratteristiche e il ritmo di oggetti. Vestiti di nero, fotografati su sfondo nero, risaltano solo le braccia e i volti, in un processo di desoggettivizzazione che libera l’immagine da qualsiasi estetismo. Una fotografia dalla quale scaturisce una nuova fotografia, che ne enfatizza il segno e ne rivela il carattere linguistico trasformandola in una sorta di scrittura.

Aldo Tagliaferro, Verifica di un artista, Galleria VV8 Arte Contemporanea

Se è vero che uno dei temi più indagati da questo artista è quello della temporalità, esplorata attraverso la costruzione di sequenze, è altrettanto vero che, sempre in relazione al tempo, il comportamento dell’uomo nei confronti della morte gioca un ruolo chiave. Il lavoro “Soggiorno temporale-soggiorno eterno” (1972) indaga un rapporto universale, quello vita-morte, il cui valore è però soggettivamente modificabile. Le immagini combinate tra loro – l’ingresso del cimitero, la segnaletica stradale, le lapidi, gli anziani sulla panchina, gli sguardi – permettono una lettura da diverse angolazioni, un prolungamento del reale nell’irreale, del noto nel non noto, del temporale nell’eterno. Senza che, nel manovrare i frammenti del mondo, venga tralasciata una certa componente di ironia.

Aldo Tagliaferro, Verifica di un artista, Galleria VV8 Arte Contemporanea

Analista lucido e consequenziale della costruzione dell’immagine, Tagliaferro riesce anche a superare la distinzione tra opera d’arte e fruitore dell’opera e lo fa nel lavoro “Verifica di una mostra” (1970) analizzando tutta una serie di aspetti apparentemente secondari come i rituali, i protagonisti e i fenomeni che ruotano intorno all’elemento opera d’arte. Cancellando i quadri esposti in mostra e fissando con il mezzo fotografico gli aspetti caratterizzanti il momento dell’inaugurazione della mostra stessa, l’artista trasforma il fruitore dell’opera da spettatore in attore elevandolo da una posizione contemplativa a una posizione attiva.

Aldo Tagliaferro, Verifica di un artista, Galleria VV8 Arte Contemporanea

Con l’intento di un esercizio intellettuale questo grande artista è stato artefice di un altrettanto grande atto emotivo che è coinciso con l’ammirazione della realtà e di tutti i suoi altrove: esterni, oggettivi, potenzialmente infiniti. Una creatività feconda e longeva proprio perché connessa a una visione inedita del mondo che mai si è limitata a fungere da specchio del reale ma che attraverso la ripetizione, fusione, scomposizione e ricomposizione dell’immagine ha tracciato nuove direzioni.

Aldo Tagliaferro, Verifica di un artista, Galleria VV8 Arte Contemporanea

“Questo è un anno molto importante” conclude la figlia Nubia Tagliaferro, Responsabile dell’Archivio, “perché ricorre il decennale della sua morte. Sono molto contenta di aver aperto questa sorta di “celebrazione” con questa mostra e felice di annunciare che nei prossimi mesi sarà la Galleria L’Elefante di Treviso ad ospitare un’altra sua personale. E poi l’anno prossimo, finalmente, qualcosa di importante a Parma, capitale italiana della cultura 2020. Molti collegano mio padre a Milano senza sapere che gli ultimi venticinque anni della sua vita li ha trascorsi a Bazzano, frazione di un piccolo comune nell’Appennino Parmense, in una casa isolata circondata solo da alberi. Cosa mi manca di più di lui come artista? Domanda difficile…aver avuto in casa una camera oscura, che non è da tutti, e alle pareti quadri considerati strani dalla maggior parte delle persone. Ho avuto la possibilità di crescere in un ambiente molto stimolante dal punto di vista intellettuale e multiculturale, basti pensare che mio padre si è sposato una donna africana di tutt’altra cultura cosa che in quegli anni già denotava la sua grande apertura mentale. Sono tutte cose che fanno parte del mio DNA e che restano dentro di me sempre.”

Aldo Tagliaferro, Verifica di un artista, Galleria VV8 Arte Contemporanea

Desidero ringraziare per la gentile collaborazione Nubia Tagliaferro, Responsabile dell’Archivio Aldo Tagliaferro – web sitemail

E Galleria VV8 Arte Contemporanea, web siteFacebookInstagram 

Crediti:

Foto Alberto Nidola

Abito Faeze Mohammadi 

Collana Miss Purple

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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