ALDO TAGLIAFERRO, MEMORIA-IDENTIFICAZIONE

A Milano la Osart Gallery ha da poco inaugurato la mostra MEMORIA-IDENTIFICAZIONE dedicata a Aldo Tagliaferro, uno dei grandi maestri dell’arte concettuale italiana. La retrospettiva, curata da Alberto Zanchetta e realizzata in collaborazione con l’Archivio Aldo Tagliaferro, si propone di valorizzare il lavoro dell’artista attraverso una selezione di opere uniche appartenenti a uno specifico ciclo di ricerca: MEMORIA-IDENTIFICAZIONE – in una variabilità temporale. Un progetto importante che sancisce il nuovo approccio al lavoro dell’artista tipico di un’arte, quella concettuale, in cui l’idea costituisce l’aspetto più importante, il vero motore dell’opera a dispetto della sua esecuzione materiale che si riduce, in ultima analisi, a mero fatto meccanico.

Meccanico è il mezzo, l’apparecchio fotografico, quello con cui Tagliaferro inizia la sua attività di foto-giornalista salvo poi intuirne le grandi potenzialità arrivando a maturare una diversa consapevolezza dei fondamenti del proprio metodo. Fotografia come strumento non solo deputato alla ricognizione del reale bensì in grado di influire sull’interpretazione di quello stesso reale. E metodologia basata sul processo del rilevare-rivelare: immagini nelle quali la contemplazione cede il passo al piano della concettualità fotografica; una dimensione mentale, soggettiva, che allontana definitivamente l’opera dal suo carattere oggettuale.

È nello scenario naturale di Bellagio, luogo caro all’artista, che viene sviluppata l’indagine sui temi della memoria e dell’identificazione. Temi ai quali l’artista si interessa a partire dai primissimi anni ’70, sulla scorta di quella svolta umanistica che sposterà le sue riflessioni dall’analisi del sociale all’analisi dell’essenza del significato del nostro essere uomini. Lo scopo è quello di comprendere meglio alcuni aspetti dell’IO attraverso l’interazione delle due componenti: il ruolo esercitato dalla memoria e il situarsi dal punto di vista cronologico dell’individuo nella realtà.

La mostra si apre nella sala principale di Corso Plebisciti 12 con la monumentale installazione dal titolo IDENTIFICAZIONE IN UNA VARIABILITÀ OGGETTIVA TEMPORALE (1973). Un’opera su tela emulsionata composta da dieci moduli quadrati disposti in successione e tutti, senza rapporti gerarchici, esplicativi dell’idea di base. Serialità, non nel significato di ripetibilità, non il multiplo. Una attitudine che era un modus operandi e non semplicemente uno stile, oltre che per Tagliaferro anche per tutti gli artisti dell’epoca che concepivano l’opera non tanto come oggetto singolo quanto piuttosto come elemento di una progressione. In questa progressione, che fa proliferare il paesaggio, quello che si instaura è un incessante dialogo tra oggettività e soggettività che si sviluppa attraverso un graduale sfumare di tono e intensità dell’immagine che vira dal nero fino alla sua quasi totale evanescenza. Lì dove la sfocatura ha una significazione ulteriore, più vicina alla dimensione irrazionale dell’inconscio.

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La teatralità di quest’opera invita il fruitore a una condizione immersiva che lo trasforma da spettatore in attore e favorisce le condizioni affinché possa scegliere attivamente il suo “fotogramma di identificazione”. Un desiderio di coinvolgimento che già nel 1973, in occasione della personale presso la Galleria l’Uomo e l’Arte di Milano, aveva indotto Tagliaferro a un allestimento curvilineo  quasi a voler suggerire una passeggiata lungo i nove metri dell’opera. E lo stesso dicasi per il dittico IDENTIFICAZIONE MNEMONICA (1972)  la cui installazione ad angolo invita a una vera e propria interazione con le immagini, uno scambio vicendevole.

L’assunto per il quale gli studi e i progetti dell’artista acquisiscono lo statuto di opere d’arte – in virtù del fatto che l’idea e la sua stessa analisi è un’opera d’arte – ci conduce nella seconda sala della galleria dove troviamo un piccolo nucleo dedicato ai lavori realizzati nel 1972: Studio per: MEMORIA-IDENTIFICAZIONE in una variabilità temporale, MEMORIA-IDENTIFICAZIONE (variante blu) e Progetto per MEMORIA-IDENTIFICAZIONE in una variabilità temporale.

Spazio e tempo. Un momento oggettivo, fissato da una data seppur fittizia. E un momento soggettivo che coincide con la nostra memoria e identificazione. L’immagine e la sua ripetizione. La fruizione e in fine la comprensione. Elementi di un’ indagine artistica complessa che ambisce a scandagliare l’uomo, le ragioni delle sue scelte, del suo modo di sentire e pensare. Temi universali e imperituri frutto di una ricerca che merita di non rimanere confinata nello spazio della memoria.

ALDO TAGLIAFERRO. MEMORIA–IDENTIFICAZIONE

Osart Gallery Corso Plebisciti 12, Milano – web siteFacebookInstagram

22 Giugno – 6 Ottobre 2018  da martedì a sabato ore 10.00 – 13.00 / 14.30 – 19.00

Foto di Nicoletta Subitoni 

Io indosso abiti di Agata Della Torre e orecchini di Elena Brasa

Bibliografia: 

Arte Contemporanea. Le ricerche internazionali dalla fine degli anni ’50 a oggi. A cura di Francesco Poli – ed. Electa

Aldo Tagliaferro, Memoria-Identificazione. A cura di Alberto Zanchetta. Osart Gallery

Aldo Tagliaferro 70’s. Verifica di una mostra 2.0. Osart Gallery

 

 

 

 

 

 

 

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