DUE, LEGAMI DI MODA

Due amiche, due collaboratrici, due donne unite in un sodalizio creativo che insieme danno vita a uno spazio inedito e diverso, un luogo nuovo a Milano che è una porta aperta su un altrove, immaginato e sognato come espressione del proprio estro e di un legame che diventa anche legame di moda.

Simona Mezzanzanica e Francesca Gibellini sono le artefici di Due: “un desiderio che si è realizzato”, dicono all’unisono, “perché ci fidiamo l’una dell’altra, che non vuol dire avere la presunzione di essere infallibili ma vuol dire esserci sempre e comunque a dispetto di tutte le difficoltà.”

Un punto di ritrovo e di condivisione più che un negozio tradizionale. Informale e bello, perché pieno di cose belle scelte grazie uno scambio vicendevole e sinergico di idee che genera un confronto e una condivisione continui a dispetto di ruoli e competenze saldamente definiti.

Simona: “Lo spazio è molto accogliente, da un po’ l’impressione di essere a casa: vieni, ti siedi, chiacchieri. Tutto intorno colori caldi e poi fiori e dettagli. Semplice e funzionale ma al tempo stesso un luogo ospitale perché volevamo qualcosa che non avesse necessariamente l’aspetto di un negozio, piuttosto una stanza nella quale le persone si sentissero libere di entrare e fossero a loro agio.”

Alla base la volontà di portare un po’ di originalità in una città ancora piuttosto omologata nelle scelte, qualcosa di gioioso e brioso frutto di una mescolanza di stili che diventa tratto distintivo e caratteristico. Ecco allora che per esempio la maglieria di Sartoria Vico convive con lo stile androgino, confortevole e preziosamente vissuto di Pomandere, le scarpe giapponesi con gli accessori dal gusto francese come le borse, il carattere londinese delle creazioni di Kate Sheridan con quello più retrò e interpretato in chiave moderna di Mimì à la mer. Un modo di vestire che nel passaggio da sé agli altri rimane immutato.

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Francesca: “La mattina mi sveglio e non sono sempre di buon umore perciò ho bisogno di aprire l’armadio e trovare cose che mi invoglino ad uscire, che mi diano l’idea di una giornata nuova che non ho mai vissuto. Quello che mi piace fare di più è mischiare e cercare pezzi che rinviino a luoghi diversi da quelli in cui mi trovo io: un altro Paese, un’altra città, un clima diverso. Quindi posso scegliere un vestito leggero perché mi viene voglia di sole, di mare, di Corsica, di blu però fuori è inverno e allora abbino una giacca, magari dal taglio molto maschile, che sia funzionale e mi ripari dal freddo.”

Accostamenti che nascono sulla scorta di una emozione e influenze british che legano insieme materiali e colori. Scelte di qualità per un essere femminile che non è necessariamente grazioso o lezioso ma che ha più struttura, più personalità, che sa combinare eleganza con praticità, che sa riconoscere la qualità e ama giocare con la propria personalità e con gli abiti che ne sono naturale estensione.

Francesca: “I vestiti li dobbiamo provare, metterli addosso per capire se funzionano perché la vestibilità, oltre la qualità, è un altro fattore importantissimo rispetto al quale siamo estremamente attente. Può essere una cosa stretta ma una cosa stretta che funziona, che una persona può indossare sentendosi a proprio agio. Non importa che sia largo o stretto, corto o lungo, importa solo sentirsi bene dentro.”

E’ uno spazio di identità condivisa con una propria continuità e appartenenza in cui gli abiti, gli oggetti, l’atmosfera rimandano a un senso di scoperta.

Simona:Cosa ho scoperto in questo inizio di viaggio? Beh, ho scoperto quelle che possono essere le mie paure ma anche i miei punti forti. Ho scoperto la mia perseveranza innanzitutto. Perché tante volte viene voglia di arrendersi ma poi ci si riprende e si ricomincia. E si ricomincia da cose ancora più belle, come questa.”

 

Desidero ringraziare per la cortese intervista Simona Mezzanzanica e Francesca Gibellini  – Due , Milano via Cadore 22 – FacebookInstagram

Foto di Elisabetta Brian  

 

 

 

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