EMANUELE SCUOTTO, PURGATORIO

Si intitola PURGATORIO la personale di Emanuele Scuotto (Marano di Napoli, 1978), a cura di Azzurra Immediato, che presenta il nuovo corso scultoreo dell’artista. Un cambiamento giunto dopo una ventennale carriera iniziata nel 1996 quando, con i fratelli Salvatore e Raffaele fonda la bottega d’arte La Scarabattola e approdata poi, con la mostra Terra mia (2019, Nabi Interior Design, Napoli), alla consacrazione del suo percorso artistico individuale.

Scriveva Celant* che Napoli è una mescolanza di stupefazione immobile e un miracolo di frenesia, quasi che la sua morte annunciata diventasse una continua celebrazione di una festa dove la vita, liberata da tutti gli impedimenti e le responsabilità, fosse destinata a esplodere, farsi grande favola, segni entrambi di un’aspirazione al delirio prorompente e fantastico. La città partenopea è un fremito continuo che, nel volto della vita, si trasforma in una smorfia contratta, espressione di un tumulto lancinante, ma prossimo all’estasi.

Emanuele Scuotto, dalla serie Purgatorio, a cura di Azzurra Immediato, 2021, Napoli, Project Room Nabi Gallery at Nabi Interior Design. Courtesy l'artista (1)

Emanuele Scuotto, PURGATORIO, Project Room Nabi Interior Design, Napoli, courtesy l'artista 

Tra questi due poli, del piacere e della sofferenza, dell’esplosione e della quiete, tra il sotto|sopra del mondo e dell’ultramondo, si muovono le sculture di Scuotto. Una dualità intenzionalmente declinata in una doppia inaugurazione, tenutasi in due spazi espositivi molto differenti tra loro: la project room Nabi Gallery all’interno di Nabi Interior Design e OFF Gallery. Il primo, un luogo fluido in cui l’arte, in tutte sue forme, convive con il design e l’arredo. Il secondo, nel cuore del centro antico di Napoli, ad un passo dalla Cappella Sansevero, un luogo interamente dedicato all’arte antica e a quella contemporanea.

Emanuele Scuotto, dalla mostra PURGATORIO, ottobre 2021, Napoli, Project Room Nabi Interior Design, a cura di Azzurra Immediato, ph. Cesare Abbate, courtesy l'artista (1)

Emanuele Scuotto, PURGATORIO, Project Room Nabi Interior Design, Napoli, ph. Cesare Abbate, courtesy l'artista

Le opere di Scuotto attingono dal crogiolo della vita e della morte e li rendono interscambiabili. L’artista inventa un universo tutto suo e lo costruisce a partire dall’arcipelago di immagini oniriche e mistiche, che oscillano tra contingente ed eterno, tra umano e divino. La mostra muove infatti dal culto antico delle Anime del Purgatorio, proponendo – attraverso la scultura – una lettura metaforica di un rituale da sempre osteggiato e oggi destinato a scomparire. Il culto nasce a Napoli alla metà del XVII secolo ed è strettamente connesso con la peste del 1656 quando, a causa del dilagare della pandemia e dell’elevato numero di decessi, le chiese si trasformarono in luoghi di sepoltura collettiva. Si sviluppò in quel periodo storico la devozione delle anime purganti, gli spiriti in pena in attesa di procedere verso la dimora eterna. Il culto intendeva il sollievo per le anime dall’arsura delle fiamme del Purgatorio, anche attraverso un’attività meramente pratica quale la pulizia dei teschi negli ossari. Attraverso le ossa soggette al culto, si credeva che le anime potessero tornare tra i vivi e compiere azioni di grazia e giustizia.

Emanuele Scuotto_Off Gallery, 29.10.2021, courtesy l'artista

Emanuele Scuotto, PURGATORIO, Off Gallery, Napoli, courtesy l'artista

Ecco allora che la scultura, argilla nera che racconta le viscere magmatiche partenopee, entra negli interstizi dell’esistenza umana, ne indaga il mistero, l’ignoto, i coni d’ombra in cui si annidano il terrore e la violenza della vita. Ma accogliendo e riconoscendo una nuova valutazione del sentire e del vedere, l’artista li rielabora e li trasforma, li manipola fino a tradurli in bellezza, testimoniando il fremito angoscioso e passionale del suo vivere l’arte e la scultura.

“Con il suo sguardo profondo, quello di chi sa osservare l’orizzonte indefinito e lontano del mare o sa scrutare gli abissi delle viscere napoletane da cui il cielo mostra oniriche sfumature, ricorda Vulcano – o Efesto per la mitologia greca – creatore di materia dal profondo della terra.” – Azzurra Immediato, curatrice.

Emanuele Scuotto, dalla mostra PURGATORIO, ottobre 2021, Napoli, Project Room Nabi Interior Design, a cura di Azzurra Immediato, ph. Cesare Abbate, courtesy l'artista (3)

Emanuele Scuotto, PURGATORIO, Project Room Nabi Interior Design, Napoli, ph. Cesare Abbate, courtesy l'artista 
Cover story: Emanuele Scuotto, PURGATORIO, Project Room Nabi Interior Design, Napoli, ph. Cesare Abbate, courtesy l'artista 

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Emanuele Scuotto, PURGATORIO
A cura di Azzurra Immediato
Nabi Interior Design, di Biancamaria Santangelo
OFF Gallery, di Beniamino Manferlotti
Fino al 31 dicembre 2021

*Nota bibliografica: Germano Celant, Fotografia maledetta e non, Mimmo Jodice. Monumenti all’istante, Feltrinelli, Milano, 2015

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