MIHAELA SLAV, CICATRICI

C’è un’antica arte giapponese che attraverso l’utilizzo di oro o argento liquido restituisce integrità e funzionalità agli oggetti di ceramica che rompendosi diventano ancora più pregiati quando vengono riparati utilizzando il prezioso metallo per saldarne insieme i frammenti.

Questa pratica si chiama kintsugi o kintsukuroi e letteralmente significa “riparare con l’oro”. Si basa sull’idea che accogliendo il danno, la ferita, si possa dare vita a una forma ancora più elevata di bellezza esteriore, ed interiore in riferimento alle persone. Ogni ceramica così riparata diviene unica ed irripetibile proprio per la peculiarità dei segni e delle linee che ne raccontano la storia e ne esaltano il tratto distintivo. L’operazione allo stesso tempo conferisce agli oggetti un tocco di nobiltà evidenziando nuove nervature auree laddove poco prima vi erano solo rovinose spaccature.

dECOnstruction Lab - Scars collection

E’ partendo da questi fondamenti estetici, ma anche etici, che Mihaela Slav, fondatrice del band dECOnstruction Lab, ha creato la collezione Scars presentata in anteprima nell’edizione appena conclusasi del Barolo Fahion Show. Ma l’evento è stato anche l’occasione per partecipare in qualità di testimonial al progetto “Cicatrici – I Segni della Vita” inauguratosi proprio quest’anno con l’idea di accendere i riflettori su storie non ordinarie di persone straordinarie.

La frase che potrebbe meglio definire la mia esperienza di vita è quella di Lao-Tse che dice: ciò che il bruco chiama la fine del mondo, il resto del mondo lo chiama farfalla. La cicatrice più profonda è stata vedermi derubata di più di tre anni della mia vita per mano di uno stalker. La gabbia che questo individuo era riuscito a costruire intorno a me conteneva tutti gli ingredienti di uno scenario psicopatico: violenze fisiche e verbali, tentativo di sequestro, inseguimenti, minacce a tutte le ore del giorno e della notte ma sopratutto una condizione psicologica e somatica di terrore e solitudine sfiancante che per anni mi ha privata della possibilità di pensare che sarei sopravvissuta. Quello che di più ha segnato il mio percorso è stato la totale assenza di controllo sulla mia vita: ogni momento vissuto poteva essere l’ultimo. E messa davanti al rischio di perdere la vita, mi sono rifiutata di credere che la sua volontà potesse prevaricare la mia, che potessi addossarmi la condizione di vittima. E’ così che ho scoperto l’uscita,  il valore della vita e sopratutto ho scoperto che indipendentemente dalle condizioni esterne siamo noi stessi artefici del nostro cammino. Sta a noi scegliere come trasformare le condizioni ostili in elementi preziosi per la rinascita. Proprio da questa consapevolezza è nato il mio brand di accessori e borse in pelle: un progetto che non si piega alle logiche del sistema moda e alle regole costrittive che esso impone.”

dECOnstruction Lab - Scars collection

Fedele ai principi del decostruzionismo e della non omologazione e immaginando scenari che si affaccino sui territori del possibile, la nuova collezione Scars riesce a dare solidità materica al pensiero giapponese. Fedele alla sua formazione artistica, Mihaela utilizza come fossero tele i pellami scartati, perché ritenuti difettosi, dall’industria del fashion. Attraverso interventi invasivi, veri propri segni, quasi fossero cicatrici, impreziositi con la tecnica antica della doratura, riformulo concettualmente ed esteticamente i parametri di quella che viene definita imperfezione. Forme austere, disegni astratti, i colori dei metalli preziosi insieme a una riflessione su alcuni degli aspetti più intimi della condizione umana, sono gli elementi caratterizzanti la collezione Scars.

dECOnstruction Lab - Scars collection

“Il progetto Cicatrici qui a Barolo è stato l’occasione non tanto per raccontare la mia vicenda personale quanto piuttosto per farmi portavoce della mission del mio brand. Per testimoniare che esiste un modo per uscire dalla spirale di terrore e che lo si può fare attraverso la creatività. dECOnsruction Lab vuole essere anche un laboratorio aperto all’inventiva pronto ad accogliere donne che sono state vittime di violenza e/o stalking, dimostrando loro che attraverso il lavoro artigiano si può superare il trauma, superando la condizione di isolamento e le difficoltà economiche che spesso questo comporta. Io stessa come artigiana desidero mettermi a disposizione, pronta a collaborare con le Associazioni preposte, per offrire uno spazio mentale e fisico di creatività che faccia intravedere ad altre donne, così come l’ha fatto intravedere a me, la via d’uscita dal tunnel della violenza.”

dECOnstruction Lab - Scars Collection

dECOnstruction Lab - Scars collection

dECOnstruction Lab - Scars collection

Desidero ringraziare per la cortese intervista Mihaela Slav, fondatrice di dECOnsruction Lab  – FacebookInstagram – per info: mail 

Foto di Ivan Manzone 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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