MLB GALLERY, UNA INDAGINE SUL CONCETTO DI VISIONE

L’invito è quello ad andare oltre a ciò che appare, a guardare alle cose con attenzione, senza accontentarsi della superficie, facendo emergere e illuminando con la fotografia il non manifesto che si annida nelle pieghe dell’esistenza. Un tema curatoriale incentrato sul concetto di visione quello che la MLB Maria Livia Brunelli Gallery ha presentato a ArtVerona | Art Project Fair, la fiera d’arte moderna e contemporanea che ha tenuto la sua tredicesima edizione dal 13 al 16 Ottobre scorso.

Esponiamo per la prima volta alcune opere di Mario Cresci, un artista che ha iniziato negli anni ’60 e ’70 a utilizzare la fotografia con modalità concettuali e che siamo felicissimi di aver acquisito perché il suo lavoro si inserisce a pieno titolo in uno dei nostri filoni di ricerca che è quello appunto di una fotografia artistica. Un autore che interviene su riproduzioni di famosi ritratti del passato e li reinterpreta con la sua sensibilità. Abbiamo portato in mostra tra gli altri anche il suo importante lavoro su Parmigianino, pubblicato da Flash Art in occasione della sua personale alla GAMeC di Bergamo, in cui Cresci si è fotografato dentro uno specchio convesso come quello che ha utilizzato il pittore manierista per il suo autoritratto. Diventa quindi un dialogo nel tempo tra artisti ed è l’obiettivo che noi perseguiamo: la comprensione dell’antico attraverso l’adozione di un linguaggio contemporaneo.”

La celebre fotografia scattata da Irving Penn a Picasso diventa, nella rivisitazione di Cresci, volume e oggetto che si concretizza nell’operazione di accartocciare la stessa fotografia fino a rendere tridimensionale l’occhio del pittore conferendogli ancora più forza attraverso la matericità.

Rimaneggiata, attraverso un gioco di specchi e di piegature, anche l’immagine della Contessa di Castiglione ritratta da Pierre-Loiuse Pierson e, sempre attraverso questo interessante metodo delle piegature, ri-create anche le Torri dell’Eni simbolo dell’innovazione tecnologica ma allo stesso tempo dell’inquinamento industriale.

L’indagine sulla visione vira poi verso le nuove opere di Silvia Camporesi che fanno parte della serie Mirabilia: uno sguardo ai luoghi insoliti e bizzarri di una Italia poco conosciuta la cui ricognizione avviene anche attraverso fotografie stampate in bianco e nero e colorate a mano con i pastelli e con minuziosa pazienza. E quelle di Anna di Prospero che con i nuovi lavori della serie Beyond the visibile, in maniera libera e svincolata da qualsivoglia progettualitàpenetra quell’invisibile che è l’inconscio e restituisce immagini che suggeriscono allo spettatore una riflessione personale e introspettiva. Per concludere infine in una Wunderkammer, un’ autentica stanza delle meraviglie, alla scoperta di una selezione di opere fotografiche di altri artisti quali Stefano Bombardieri o Ketty Tagliatti o Marco Di Giovanni.

Una riflessione sulla fotografia intesa non solo come atto del vedere e come rappresentazione che ne consegue ma come sperimentazione e coinvolgimento totale che induce inevitabilmente all’interrogazione, all’approfondimento, al dialogo delle cose oltre le cose nel contesto di una manifestazione che di anno in anno consolida la crescita della sua proposta registrando un progressivo incremento di espositori e collezionisti.

“La fiera di Verona mostra un’anima molto forte degli organizzatori: negli anni passati Andrea Bruciati ha lavorato con passione e impegno, coadiuvato da una instancabile Sara Benedetti, e con lo stesso spirito si sta muovendo la nuova direttrice artistica Adriana Polveroni continuando a privilegiare il collezionismo con un programma dedicato molto interessante. Inoltre, la caratteristica distintiva di puntare sulle gallerie italiane è un ottima specializzazione rispetto anche ad altre manifestazioni perché si sentiva la mancanza di una fiera che valorizzasse l’Italia e il sistema dell’arte italiano.”

Desidero ringraziare per la cortese intervista Maria Livia Brunelli owner di MLB Home Gallery – web site  – Facebook  – Instagram

Foto di Giulia Mantovani

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