PLEASE SIT

Una capsule collection di design sostenibile che reinventa vecchie sedute attraverso lavori di tessitura e l’applicazione di tecniche sartoriali miste.

La mia design week milanese è iniziata con “Please sit” primo felice esito di Sartoria Migrante, il progetto di formazione e di lavoro collettivo ideato dall’associazione culturale Connecting Cultures che credendo nel valore dell’arte, della creatività e della sostenibilità si fa promotrice di processi di integrazione e inclusività sociale.

Please Sit for Sartoria Migrante

Foto di Max Monnecchi

L’obiettivo è soprattutto quello di esaltare e potenziare il patrimonio di conoscenze e abilità, spesso inespresse, delle persone che giungono in Italia. Capacità sartoriali, tecniche di ricamo, maglia o uncinetto, riflettono usi e costumi di culture differenti e invitano a riflettere sul tema dell’altro, del bello che deriva dall’altro e dell’arricchimento che inevitabilmente il seme della contaminazione racchiude in sé.

Sartoria Migrante Dettaglio 2 Ph Elena Mocchetti

Foto di Elena Mocchetti 

Grazie al progetto Sartoria Migrante, di cui Fondazione Cariplo è il principale finanziatore, designer italiani insieme a donne e uomini di diversa provenienza geografica, in possesso di competenze artigianali e sartoriali e regolarmente retribuiti, possono collaborare alla creazione di prodotti di alto valore estetico e allo stesso tempo sostenibili, utilizzando materiali di riuso.

Le ventun sedie di “Please sit”, realizzate con il supporto e la supervisione della designer e artista Denise Bonapace, rimarranno esposte a Milano, in via Novi 2 nella sede di Connecting Cultures, per tutta la durata della settimana del design, in un evento aperto al pubblico e finalizzato alla vendita per la raccolta di fondi a favore dell’associazione. Un lavoro corale, di grande valore e senso, che ha permesso a tutti i partecipanti di apprendere e di trasmettere ad altri il loro sapere giungendo così a una sintesi artistica e creativa unica e innovativa.

Sartoria Migrante Denise Bonapace Ph Elena Mocchetti

Foto di Elena Mocchetti

Per ogni seduta, ognuna accompagnata da passaporto che ne testimonia l’unicità, sono stati utilizzati i materiali tessili rigenerati offerti da Manteco e COM.I.STRA, due aziende storiche del distretto di Prato che vantano produzioni ecosostenibili e all’avanguardia nelle tecniche e tecnologie del riciclo e dell’economia circolare. Mentre le macchine per cucire utilizzate in sartoria sono state messe a disposizione da CineFacility e Rimoldi 1881.

Please Sit for Sartoria Migrante

Foto di Max Monnecchi

Questo bellissimo progetto racconta le vicende creative di un gruppo di lavoro che dall’Africa al Medioriente ha unito il proprio talento, le proprie competenze e il proprio sentire anche. Che è sentire comune, quello che ci appartiene, a noi tutti senza distinzione di sorta, a noi in quanto esseri umani voglio dire.

Non è un caso che a mio figlio, sette anni appena, scevro da qualsivoglia pregiudizio, siano rimaste tanto impresse queste sedie, quella intitolata “Papiro” in special modo, come fossero luoghi della fantasia, luoghi aperti ai molteplici racconti del cuore. Il lungo lembo di tessuto che dalla struttura della sedia si srotola come un papiro per far accomodare una famiglia, si è trasformato nella sua immaginazione in tappeto volante che qualche notte – lui ne è certo –  lo porterà in Africa insieme ai suoi amici Bibo e Aziz.

Perché non ci sono mai stato in Africa e secondo me è un posto pieno di cose belle, come queste sedie…certe mi sembravano dei serpenti” mi ha detto sulla via del ritorno.

“Si, per fortuna il mondo è pieno di tante meraviglie” gli ho risposto. E nel dirglielo, mai sedie e tappeti volanti e serpenti mi sono parsi così belli.

Please Sit for Sartoria Migrante

Foto di Max Monelli

La foto di copertina è di Elena Mocchetti 

Connecting Cultures, Milano Via Novi 2 – web site  – FacebookInstagram 

Sartoria Migrante, web site 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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