PLEASURE GARDEN

La galleria Podbielski Contemporary di Milano ha da poco inaugurato la collettiva Pleasure Garden, un progetto a cura di Pierre André Podbielski che attraverso un lavoro di ricerca iniziato a Parigi negli anni Settanta, e maturato recentemente a Milano, intende proporre un nuovo approccio fotografico al nudo artistico.

Francesca Interlenghi: Indagato attraverso i lavori di una ventina di autori diversi, più e meno noti, il nudo domina il mondo di queste fotografie, cristallizzando un desiderio che agisce in territorio libero e aperto, in una tessitura che comprende sessualità e tenerezza senza nessun processo di inibizione. Qual è la genesi del progetto?

Pierre André Podbielski: L’ambito femminile, la donna in senso lato, è sempre stato un tema a me molto caro fin dagli anni in cui a Parigi studiavo architettura. Era un momento magico, quello immediatamente successivo al ’68, di grande euforia e spensieratezza e Parigi la città della seduzione per quel suo senso estetico così raffinato e per l’esaltazione dell’eleganza femminile che era, ed è tutt’oggi, una sua costante. In uno dei miei corsi universitari facevo disegni dal nudo e vivevo nel quartiere di Saint-Germain-des-Prés che era tutto un pullulare di gallerie e mostre. Inevitabilmente ho iniziato ad affinare l’occhio. Da adulto poi, ho cominciato a collezionare cartoline di nudi, da Velazquez a Manet ai grandi fotografi. Con il tempo io e mia moglie le abbiamo accumulate nella casa di Milano e conservate in bagno dentro il plexiglas…il sorriso del mattino mi piace pensare. Il mio lavoro di gallerista ha un focus specifico sulla fotografia e sulla fotografia politica in particolare, quella che parla del mondo. Questo il modo in cui ho qualificato la mia galleria di Berlino ed è anche per questo che ho approcciato la fotografia, per parlare del mondo. Fedele a questi presupposti avevo in mente già da un po’ una mostra del genere, un puzzle che si è composto nel tempo.

Erica Campanella Untitled #2, Love Me, 2018, courtesy Podbielski Contemporary

Erica Campanella, Untitled #2, Love Me, 2018, courtesy Podbielski Contemporary

Francesca: Diverse sono le immagini esposte, a partire da quelle che sono rappresentazione colta e costruita di una bellezza ideale che trova il suo senso nell’antichità – penso ai lavori di Ferdinando Scianna o Caroline Gavazzi – fino all’esuberanza di un’arte amatoria che racconta il piacere di sé – quella di Ohad Matalon per esempio – dove provocazione e armonia estetica si fondono. 

Pierre: Varie strategie sottendono la scelta delle opere in mostra. Innanzitutto mi ha guidato un gusto mio personale, un innamoramento, un impulso. Ho cercato di mantenere salda la mia coerenza di fondo, perseguendo il valore dell’eleganza e suggerendo uno sguardo meno scontato nei confronti del nudo. Ci sono cose abbastanza forti e trasgressive, altre che sono semplicemente belle. Ho cercato dei nudi maschili, per un desiderio di par condicio, anche se ne ho trovati molto pochi perché dopo Mapplethorpe è difficile reperire dei nudi maschili che abbiano quella stessa carica sensuale, almeno a mio modo di vedere. E non da ultimo mi ha mosso la volontà di coinvolgere altri colleghi: mi piaceva l’idea di approfittare di questa mostra per poter collaborare, cosa piuttosto rara nel nostro settore.

Bruno Cattani, Eros, 2009-19, Courtesy Vision Quest

Bruno Cattani, Eros, 2009-19, Courtesy Vision Quest

Francesca: Il filo conduttore che lega insieme le opere esposte, diverse per approccio ed esito estetico, è il termine latino voluptas: voluttà, godimento, gioia, diletto. Divinità nata dall’unione di Amore e Psiche, la cui storia è narrata nelle Metamorfosi di Apuleio, essa indica quel piacere fisico che è indissolubilmente legato al piacere spirituale.

Pierre: Dal concetto di voluptas a quello che poi è diventato il titolo della mostra Pleasure Garden, esemplificato meravigliosamente nell’opera di Steve Sabella, On Earth, il passo è stato breve. Il termine rimanda alla pittura rinascimentale e rispecchia assolutamente l’idea che mi sono fatto di un giardino del piacere: la sensazione di essere liberi davanti all’obiettivo della macchina fotografica per far cadere i tabù e i limiti. La nudità, e con essa la sensualità e la sessualità, sono, tutto sommato, l’essenza dell’essere umano.

Michael von Graffenried Couple Sur Ponton, 1996,  Courtesy Galerie Esther Woederhof

Michael von Graffenried, Couple Sur Ponton, 1996,  Courtesy Galerie Esther Woederhof

Francesca: In questa nostra contemporaneità in cui il nudo è, più che esibito, mercificato e la linea che separa il bello dal volgare è assolutamente labile, mi piacerebbe pensare che la fotografia possa anche assolvere alla funzione di restituire un senso di bellezza platonica (καλὸς κἀγαθός) alle cose. Anche a quelle nude.  

Pierre: Bellissimo che tu lo dica e lo riconosco totalmente. Ci sono foto come quella di Bruno Cattani per esempio che racchiudono una storia, un momento vero vissuto dal fotografo. Ognuno di noi ha un rapporto con la propria sessualità e sensualità che conserva nella sua memoria, nei suoi ricordi. Lo vivo come una parte fondamentale del nostro stare nel mondo. Ma forse la dichiarazione di intenti più clamorosa è la fotografia di Renè Groebli in cui l’autore ritrae sua moglie durante il viaggio di nozze a Parigi. Un artista che ha oggi 93 anni e che ha realizzato questi scatti assolutamente commoventi per la loro bellezza, nella camera di un albergo, nell’arco di pochi giorni. Pura meraviglia. Ecco, forse parte da qui il mio sguardo che vuole essere un omaggio alla bellezza femminile in questo momento storico particolare.

Renè Groebli #532 (Liegender Akt) Eye of Love, 1952, courtesy Podbielski Contemporary

Renè Groebli, #532 (Liegender Akt) Eye of Love, 1952, courtesy Podbielski Contemporary

Francesca: Hai dichiarato che con questa mostra intendi proporre un nuovo approccio fotografico al nudo artistico. E io penso che si possa, qui, guardare alle immagini che hai messo insieme con una prospettiva rinnovata che esalta il positivo dell’accensione vitale dell’eros e ne esalta anche l’intenzionalità poetica. Evoluzioni future?

Pierre: Il passo successivo sarà di approfondire questi temi e realizzare una mostra in un grande spazio museale. Con l’idea che da questo piccolo seme possa nascere un’iniziativa di più ampio respiro che coinvolga anche altre gallerie.

Enzo Obiso, Young Woman, 2015, courtesy Podbielski Contemporary

Enzo Obiso, Young Woman, 2015, courtesy Podbielski Contemporary
In copertina: Ferdinando Scianna, Amsterdam, Tempo Passato, 1990, courtesy Podbielski Contemporary 

PLEASURE GARDEN, fino al 15 aprile 2020

Ingresso libero: Martedì – Venerdì 14.30-19.00 – Sabato su appuntamento

PODBIELSKI CONTEMPORARY – web siteFacebookInstagram

Milano, Via Vincenzo Monti 12 

 

 

 

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