RIAPPROPRIAZIONE

Nato come articolata proposta di mostra fisica per spazi tradizionali, My name is Francesca – il progetto artistico dedicato al lavoro delle tre performer e filmmaker italiane Francesca Fini, Francesca Leoni e Francesca Lolli – ha avuto il 16 marzo 2020 il suo improvviso debutto in rete, vedendomi partecipe in qualità di curatrice e distinguendosi come una delle primissime iniziative artistiche legate alla pandemia.

Successivamente, il 18 maggio 2020, in concomitanza con il decreto del governo che ha stabilito la fine del lockdown nazionale, il progetto artistico ha inaugurato la sua FASE 2, dandosi carattere permanente di Art Social TV. E’ nata quindi MNIF TV con l’obiettivo di proseguire, attraverso appuntamenti settimanali, la raccolta di frammenti di voci autorevoli che contribuiscono a comporre, o meglio sarebbe dire a ri-comporre, il mosaico della riflessione sull’arte contemporanea.

MNIF TV, Francesca Fini, Francesca Leoni, Francesca Lolli, Francesca Interlenghi

MNIF TV, Francesca Fini, Francesca leoni, Francesca Lolli e Francesca Interlenghi 

Giovedì prossimo 9 luglio il progetto inaugura con RIAPPROPRIAZIONE quella che potremmo definire la FASE 3: un nuovo format di video-performance per webcam e distanziamento sociale che prevede il coinvolgimento di altri live artist che saranno invitati a performare durante la diretta web del giovedì sera, collegandosi alla trasmissione attraverso una delle webcam della fitta griglia di dispositivi turistici e di sorveglianza che scrutano pubblicamente ogni angolo del pianeta e accessibili attraverso il web.

I primi ‘complici’ di questo nuova ulteriore iniziativa sono due artisti d’eccezione la cui ricerca ha riscosso notevole interesse sia in Italia che all’estero. Si tratta di Angelo Pretolani e Roberto Rossini, che per MNIF TV hanno ideato due distinte e inedite azioni che realizzeranno in favore della webcam che monitora la spiaggia della Lega Navale Italiana di Quinto, Genova.

Angelo Pretolani è un artista di estrazione concettuale, attivo nella Performance Art fin dagli anni Settanta. La sua arte ha sempre sostenuto il segno dell’urgenza performativa, degli stati di grazia capaci di determinare l’espansione dello spirito nella ricerca del sé. L’artista concepisce i suoi eventi esecutivi attraverso (apparizioni) l’identità di un ego impregnabile e metaforizzato: l’angelo, figura teatrale e allo stesso tempo alchemica.

Angelo Pretolani, Ali-e-nazione, 1977- 2020., MNIF TV, Riappropriazione

Angelo Pretolani, Ali-e-nazione, 1977- 2020

« Per l’occasione proporrò Ali-e-nazione, 1977- 2020, ripensando ad una mia azione lontana nel tempo (Ali-e-nazione, Teatro Gobetti, Torino, 26 febbraio 1977 – all’interno della rassegna Avanguardia Avanguardia ndr). Sul far della sera, su una spiaggia, apparirò, aptero, perché ancora una volta è di transiti che si tratta, da dove a non dove, evidente e segreto ad un tempo, come sempre mi accade. Strofinerò sulla fronte una foglia di alloro, lentamente, molto lentamente; la porterò alla bocca fino a fermarla fra le labbra, in una stretta vitale. Avrò con me una bandiera dell’Italia, la mostrerò in verticale, sulla banda bianca ho scritto: anche l’Italia è l’Ungheria. Qualsiasi luogo può essere un luogo di verità.» Angelo Pretolani

L’artista Roberto Rossini è attivo, anche lui dalla metà degli anni Settanta, nella scena della Performance Art principalmente con azioni dal vivo, installazioni e video. Le sue opere – prodotto di una ricerca psico-corporea e transmediale – sono sviluppate nella forma di eventi che si occupano della separazione sperimentata tra senso e strumenti della conoscenza: percezione-ricettività-presenza.

Roberto Rossini LOCUS SOLUS azione estetico rituale COFFI Festival, Berlin (D) 2017

Roberto Rossini, LOCUS SOLUS, azione estetico rituale, COFFI Festival, Berlin (D) 2017

«La mia breve performance, dal titolo HERE HE IS!(alter ego), consiste nell’evidenziare la presenza fisica, corporea del soggetto attraverso l’utilizzo di un red mini-pin (il segnale utilizzato da Google Maps e brevettato con la descrizione teardrop-shaped marker icon). Un avatar che escogita uno stratagemma per evadere dalla realtà virtuale, assumendo un aspetto materico; una disconnessione dalla realtà virtuale con la presa di distanza dal controllo del genere umano, attuato e realizzato attraverso la rete internet, una fuga dalla sorveglianza del reale.» Roberto Rossini 

Giovedi 9 luglio dalle ore 19 alle ore 20  

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