SALVATORE CAMMILLERI, PRATICHE DI RIVOLUZIONE ARTISTICA

La contaminazione di tecniche e materiali, l’elaborazione di nuove procedure operative, una riflessione sulla specificità e sui limiti del linguaggio artistico, esperienze estetiche che si spingono verso territori di avanguardia. Un percorso atipico, nessuna formazione rigorosamente accademica, tutt’altro: studi di elettrotecnica e, dopo il diploma, grafica, web design e comunicazione. Il lavoro di Salvatore Cammilleri si distingue perché capace di parlare dell’esistenza con un linguaggio mai sperimentato in un territorio arido e culturalmente diffidente come quello nisseno, con una sovrapposizione semantica tesa a stimolare processi creativi che richiedono una riflessione personale sulla contemporaneità.

“Direi che il punto di svolta della mia vita è stato la realizzazione del cartoon -Sciatto il Gatto visita Caltanissetta-. Fino a quel momento il mio era un sentire represso, la testa sempre altrove, ma messo difronte al bivio tra essere me stesso o continuare a fare qualcosa che non mi apparteneva ho deciso per me stesso, di assecondare l’artista visionario che sono, mi piace definirmi così, perché lavoro molto per associazione di immagini e con processi mentali visivi. Ho messo a frutto tutta la conoscenza acquisita nell’arte grafica, quella di video maker e quella consolidata nella pittura e nella scultura del legno. Il risultato? Il prodotto del mio essere poliedrico, del non volermi fermare all’utilizzo di una sola tecnica o di un solo materiale.”

Nel luglio del 2014 fonda insieme a Caterina Arena l’Associazione culturale Eureka! muovendo dalla volontà di creare una cultura di progettualità e diffusione artistica che favorisca il transito verso un reale sviluppo socio-culturale del territorio siciliano. Una visione, per così dire, plurale dell’arte che coinvolga una fitta rete di artisti operanti su tutto il territorio nazionale e solleciti tra loro il dialogo e il produttivo confronto artistico.

Una scelta coraggiosa che lo ha visto impegnato nell’organizzazione, per il secondo anno consecutivo, del Festival di Arte Contemporanea Estrazione/Astrazione in un contesto difficile, nel quartiere Arabo di Caltanissetta, il primo e il più antico della città. Lì dove una volta c’erano le miniere la parola estrazione induce ogni artista a estrarre dal luogo primordiale una architettura, una memoria storica, una persona per poi astrarla, per fare cioè l’azione di usare ciò che si è preso per rappresentare l’astrazione artistica.

“Come reagisce la gente? E’ curiosa e viene a vedere. Utilizzo spesso la metafora della finestra per rispondere a questa domanda. Il Festival è come una finestra che si apre per far entrare aria nuova: c’è chi sente di poter finalmente respirare, chi sente freddo e vuole chiudere, chi si affaccia e sente di poter stare ad osservare.”

Dal disegno quale prima espressione artistica, la ricerca di Salvatore Cammilleri si è evoluta, grazie alla sua versatilità, con l’intento di investigare, per esempio attraverso il simbolismo delle ali, l’impossibilità di essere realmente noi stessi. Personaggi ancorati alla terra che indossano le ali ma non le usano, non vogliono volare, come i Maiali (leggi anche mai-ali) protagonisti del concept originario.

“Ora ho spostato l’attenzione sul simbolismo dell’uovo, inteso come cellula, come elemento per rappresentare l’uomo e la sua caducità. Utilizzo i colori e le forme morbide del pop ma il messaggio che intendo esprimere è quella della incompiutezza e della precarietà dell’essere umano in quanto tale. L’evoluzione è solo una illusione, non ci siamo realmente evoluti, perché viviamo condizionati da sovrastrutture e architetture sociali che ci impediscono di essere realmente liberi.”

La consapevolezza socratica di non sapere, la fede nell’arte, la necessità di confidare in un rinnovamento dell’arte e per l’arte, la condivisione della ricerca artistica, tutti valori culturali fondanti di un manifesto che proclama lunga vita ai sogni dei rivoluzionari.

“Progetti per il futuro? Continuare a far crescere il portale Ignorarte, creato insieme a Annarita Borrelli, che ampi consensi ha ricevuto e continuare a far bene il mio lavoro di artista anche qui a Roma, dove mi sono da poco trasferito. Oltre a visionario mi definisco pure tenace, e sai, ho aspettato tanto ora non voglio più aspettare. Ho fretta di essere me stesso.”

Desidero ringraziare per la cortese intervista Salvatore Cammilleri  – assculturaleeureka.wix.com.

In copertina: Salvatore Cammilleri, Necessariamente bipolare - foto di Maurizio Geraci

 

Salvatore Cammilleri, PROTEIC O

Salvatore Cammilleri, PROTEIC O...Crocefritti

Salvatore Cammilleri, Così fan tutti - foto di Maurizio Geraci

Salvatore Cammilleri, Sincope

Salvatore Cammilleri, A stento

Salvatore Cammilleri, Oops - foto di Maurizio Geraci

Salvatore Cammilleri, Una volta volavo - stelle e stalle - foto di Massimo Minglino

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