TOOS FRANKEN, A NEW TALENT TO KEEP AN EYE ON

In occasione dell’ultima edizione della Milano Fashion Week, ho avuto l’opportunità di incontrare Toos Franken, la giovane e talentosa designer nata e cresciuta ad Anversa, in Belgio. In questa intervista la fondatrice dell’omonimo brand, le cui creazioni concettuali eppure funzionali incontrano appieno la mia estetica, mi racconta il suo percorso e descrive alcuni degli eclettici elementi che fanno parte del suo lavoro.

On the occasion of the last edition of Milan Fashion Week, I had the chance to meet Toos Franken, the young and very talented fashion designer born and raised in Antwerp, Belgium. The founder of the namesake label, whose conceptual yet wearable creations fully meet my aesthetics, talks to me about her journey as a designer and describes some of the eclectic ingredients in her work.

Toos Franken & The Dummy's Tales

Francesca Interlenghi: Quando hai deciso di fondare il tuo brand e perché?

Toos Franken: Ho deciso di fondare il marchio Toos Franken mentre completavo un master in sartoria. Uno dei sarti di Ann Demeulemeester mi ha suggerito di iscrivermi al corso per sviluppare le mie abilità nella costruzione del cartamodello. Ho sempre desiderato creare qualcosa, nel campo della moda fondamentalmente. Chi osa vince, è la mia filosofia di vita; così ho provato ad entrare alla Royal Academy di Anversa e, sorprendentemente, ci sono riuscita. Tutto da quel momento ha cominciato ad avere un senso.

Francesca Interlenghi: When did you decide to establish your brand and why?

Toos Franken: I decided to pursue Toos Franken as a brand while completing a masters in tailoring. One of the tailors at Ann Demeulemeester suggested I enrol on the course to develop my pattern skills. I’ve always wanted to create something, ultimately in fashion. He who dares wins is a philosophy I subscribe to; so I gave it a go at the Royal Academy in Antwerp and, surprisingly, I got through. Everything from that moment began to make sense.

TOOS FRANKEN - CAMPAIGN (3)

Francesca: In che modo la scena creativa belga ha influenzato la tua estetica?

Toos: Noi belgi, in particolare quelli che abitano la regione fiamminga, trattiamo tutto con un po’ di distanza, in maniera rilassata e con un tocco di teatralità. Recentemente ho parlato con uno dei miei amici, un regista, sulla differenza tra l’approccio belga/fiammingo alle serie TV rispetto all’approccio tedesco, francese o olandese. Abbiamo notato che una delle nostre caratteristiche più riconoscibili è questo atteggiamento silenzioso che abbiamo, dove nulla è mai urlato. Sono importanti i dettagli, mescolati con un po’ di umorismo qua e là, non troppo evidente, ma sempre presente. Ci ho pensato molto, ed è proprio lo spirito con cui Toos Franken affronta la moda. Un’attitudine tipicamente belga a quanto pare!

Francesca: In what way has the Belgian creative scene influenced your aesthetics?

Toos: I think with us Belgians, in particular the Flemish region, the vibe is a bit distanced, quite easy with a touch of drama. I recently got talking to one of my friends, a movie director, about the difference between Belgian/Flemish approach to TV series as compared to German, French or Dutch approach. We noted that one of the biggest recognisable features is literally the much quieter approach — never screaming. Details are important, mixed in with some awkward humour here and there, not too obvious, but always there. I’ve been thinking about this a lot, and it is very much the way we do things with Toos Franken. Apparently it’s very typically Belgian, so there you have it!

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Francesca: Hai iniziato studiando all’Accademia e di Belle Arti di Anversa e poi ricominciato da capo entrando negli atelier di grandi maestri come Haider Ackermann e Ann Demeulemeester. Qual è la lezione più bella che hai imparato da loro?

Toos: Di iniziare sempre dal basso. Anche se “basso” è una parola con una accezione molto negativa ma le persone tendono a dimenticare che non può esserci “un alto” senza “un basso”. Sarte e modellisti sono altrettanto essenziali (anzi cruciali) per il successo o il fallimento di un marchio. Un designer può anche essere bravo, ma se non ha le persone giuste che eseguono e traducono il suo pensiero la sua storia è destinata all’insuccesso. Inoltre, è necessario circondarsi di collaboratori che combattono con te per la stessa tua causa. E mi hanno insegnato a rimanere umili, trattando gli altri come vorresti essere trattato. Altrimenti non durerai, a prescindere dalla posizione che occupi, perché nessuno è insostituibile.

Francesca: Starting out from the Royal Academy of Fine Arts in Antwerp, you started afresh by joining the ateliers of the great Haider Ackermann and Ann Demeulemeester. What is the most beautiful lesson you’ve learned from them?

Toos: Always start at the bottom. Even though the bottom is a very negative word, people forget there can’t be a top without a bottom. The seamstresses and pattern makers are just as essential (indeed crucial) to the success or failure of a brand. A designer can only be so good, but if you don’t have the right people executing and translating, your story can end up amounting to nothing. Also, surrounding yourself with the right people who fight for the same cause is very important. The right tribe will define your vibe. Also stay humble, treat others the you want to be treated. Otherwise you won’t last, whatever position you’re in. Everyone is replaceable.

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Francesca: Le tue creazioni non seguono i trend stagionali. Possono essere indossate nella quotidianità, con accostamenti audaci di elementi maschili e femminili. Quali parole useresti per riassumere le caratteristiche di Toos Franken?

Toos: Bellezza, confusione e anima. Ci impegniamo a conseguire la bellezza e ci piace anche un po’ di confusione. Ogni pezzo è intriso di anima.

Francesca: The pieces you design are seasonless. They can be worn every day, with bold matching of masculine and feminine elements. Which words would you use to sum up Toos Franken?

Toos: Beauty, confusion and soul. We strive for beauty, and also love a bit of confusion. Every piece is drenched and soaked in soul.

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Francesca: Come lavori sulle forme e sulla costituzione dell’abito?

Toos: Le due cose vanno di pari passo per me. A volte parto da uno schizzo o da un disegno, ma altre volte il capo nasce dalle linee precise disegnate sulla carta mentre creo un cartamodello. Per me l’abito è fatto della giusta combinazione di struttura e sentimento. Quando creo nuovi pezzi, se quella cosa funzionerà lo intuisco abbastanza velocemente. E’ una strana sensazione, istintiva, di pancia. In realtà il mio istinto ha sempre ragione.

Francesca: Can you tell me how you work on the shapes and constructions?

Toos: It works both ways for me. Sometimes it starts from a drawing or a design, but just as often it comes out of the mathematical lines on a piece of paper when making a pattern. For me it’s the ideal combination of structure and feelings. But when I’m creating new pieces, it comes to me quite fast if it is something that will work. When it’s one a pattern it can be after 6 lines, that I know it will work well. It’s a strange feeling, maybe just a gut feeling. Actually my gut feeling is always right.

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Francesca: I dettagli si accompagnano a una grande attenzione per la vestibilità. I tuoi abiti sono pensati per donne che vivono la vita di tutti i giorni e sono adatti tanto ai momenti in cui è necessaria una certa funzionalità tanto ai momenti in cui è richiesta una certa eleganza. Quali caratteristiche ha la donna che indossa le tue collezioni?

Toos: È una donna senza freni, ma non in maniera eccessivamente esagerata, è impetuosa ma non arrogante. Ama il teatro e l’arte, il vino rosso ma anche la birra fredda in bottiglia. Vive in una casa spaziosa dove lo spazio interno ed esterno sono un tutt’uno, in una foresta con gli animali. È appassionata del suo lavoro ma è dedita anche alla vita famigliare ed è estremamente protettiva, come una leonessa, con i suoi figli. Ha un milione di progetti interessanti da realizzare ma sembra essere sempre in pace con sé stessa. È una donna che si è fatta da sola, e molto probabilmente è la donna che io voglio essere.

Francesca: Details are underpinned by a passion for wearability. Your clothes are created for real women in both the practical and more stylish moments of their lives. How do you define the woman at the heart of your collections?

Toos: She is wild but not over exaggerated, fierce but not arrogant. She loves theater and art, red wine but also cold beers in a bottle. She lives in a spacious house where indoor and outdoor space are as one, in a forest with animals. She is passionate about work life and family, and extremely protective like a lioness over her children. She has a million interesting projects but always seems at peace with herself. She’s the ultimate self-made woman, and most likely the woman I ultimately want to be.

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Francesca: Combinando tessuti ricercati con l’alta qualità dei capi, ambisci a creare abiti per donne che indossandoli si manifestano in maniera discreta, senza mai urlare in faccia a qualcun altro le loro scelte di stile. Mi spieghi cosa intendi esattamente con discrezione?

Toos: Adoriamo il modo in cui le persone guardano alcuni dei nostri capi e scoprono il movimento delle linee o particolari della loro costruzione solo dopo averli osservati da vicino. Diverso è quando indossi un abito che lascia troppe parti nude: attira immediatamente l’attenzione di tutti ma la curiosità scema in fretta se non c’è più nulla da scoprire. La bellezza è negli occhi di chi guarda; noi diciamo di aver compiuto la nostra missione quando il desiderio di scoprire di più si lega a qualche tipo di emozione: sia essa curiosità, bellezza, intrigo, confusione, sorpresa…

Francesca: Combining refined fabrics with the high quality of the garments, you aim to create pieces for women who want to make a subtle statement about their outfits without feeling the need to scream it in your face. Could you elaborate on your idea of making a subtle statement?

Toos: We love how people look at some of our pieces and only discover the movement in lines and pattern work after they’ve looked at it closely. It’s like wearing something that is too nude or obvious for example. Everyone loves to see it at first sight, but why be curious to discover more if you have seen it all? The beauty is in the eye of the beholder; the hunger to find out more combined with some kind of emotion – curiosity, beauty, intrigue, confusion, the element of surprise – is our absolute “mission accomplished”.

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Francesca: Parlando della collezione A/I ’19 -20 che presenti qui a Milano, mi racconti il concept dal quale nasce?

Toos: E’ il prosieguo della precedente collezione JUNIPER, che è stata creata intorno all’idea di una sposa in fuga che scappa pochi minuti prima del matrimonio e decide di partire per la luna di miele da sola. Tutto ciò che possiede è la valigia che ha portato via a quello che sarebbe dovuto diventare suo marito. Dopo essere arrivata in un luogo sconosciuto, incontra un uomo che inizia a scriverle parole d’amore, senza conoscerla in realtà, comportandosi quasi come fosse uno stalker. Siamo tutti curiosi di sapere cosa succederà, ma sappiamo che, in un modo o nell’altro, finirà in lacrime.

Francesca: Talking about the collection you are presenting here in Milan, the F/W ’19-20, can you tell me what is the concept behind it?

Toos: It is a follow up on our previous collection JUNIPER – that was designed around a runaway bride who has fled the altar minutes before tying the knot. Our woman has left on her honeymoon all by herself. She has ripped her “husband’s” suitcase so that is all she has. After arriving at a unknown destination by herself, she briefly meets a guy. He starts sending her love notes without really knowing her, seemingly coming across as a stalker. We are all curious about what will happen next, but we all know it will end in tears – one way or the other.

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Francesca: Progetti per il futuro?

Toos: Stiamo già lavorando intensamente, muovendo da questa, alla prossima collezione avvalendoci di una collaborazione, un progetto a sorpresa, che aggiungerà sicuramente qualcosa di nuovo al nostro brand.

Francesca: What projects do you have planned for the future?

Toos: We are already working hard on the follow up to this collection, and expanding it with a collaboration in (a surprise project) that will definitely add something new to our brand.

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