Unterwegs (In viaggio). Una passeggiata fra una costellazione di segni

Si intitola Unterwegs (In viaggio) la mostra di arte contemporanea che ATO Art Takes Over presenta nelle vetrine di via della Spiga 48 a Milano con le opere di Kerstin Brätsch (Amburgo, 1979) e Judith Hopf (Karlsruhe, 1969), artiste tedesche di fama internazionale rappresentate rispettivamente dalle gallerie milanesi Gió Marconi e kaufmann repetto. I lavori, studiati appositamente per questo evento, saranno visibili 24 ore su 24 dal 29 giugno fino alla fine di settembre 2021.

Dopo il successo della prima edizione, l’iniziativa guidata dalla project manager Nicole Saikalis Bay rinnova l’impegno rivolto alla rigenerazione urbana del distretto del lusso nel centro di Milano conosciuto come “Quadrilatero della Moda”, situato tra Via Montenapoleone e Via della Spiga, colpito dalla recente pandemia.

Una passeggiata fra una costellazione di segni. Così, prendendo a prestito le parole del critico e curatore d’arte francese Nicolas Bourriaud, si potrebbe definire questa esposizione che trasforma l’arte in una interrogazione politica della città considerata come la matrice degli scenari in cui ci muoviamo. Se è vero che il museo non è più un’apparecchiatura predominante (cfr. Nicolas Bourriad, Il Radicante. Per un’estetica della globalizzazione), soffocato com’è in una massa di processi di captazione e legittimazione, è altrettanto vero che all’oggetto seriale inserto nel dispositivo di registrazione del museo rispondono oggi il corpo dell’errante urbano e le forme che trasporta nello spazio telegenico generalizzato della città del XXI secolo. Opere costruite sul modello del cammino, dell’itinerario, di una navigazione sinuosa tra diversi format o circuiti.

Kerstin Brätsch, BRRRRÄTSCH (Sigis Mocken_mano destra) & BRRRRÄTSCH (Sigis Mocken_mano sinistra), 2012 - 2016. BRRRRÄTSCH (Sigis Mocken_mano destra) 2012-2016, From ‘All Ready Maid Betwixt and Between’ series. Agate, baked artista glass, crown glass, lead, lustre and enamel on baked antique glass. Glass: ca. 94.5 x 62.8 x 1.7 cm. BRRRRÄTSCH (Sigis Mocken_ mano sinistra) 2012-2016, From ‘All Ready Maid Betwixt and Between’ series. Agate, baked artista glass, crown glass, lead, lustre and enamel on baked antique glass. Glass: ca. 92.2 x 63.8 x 2 cm. Presented on Full-Fall Struttura #4 (duo_gemelle), neon tube (cold): 122 x 188 x 60.5 cm. Courtesy: the artist; Gió Marconi, Milan. Photo: Andrea Rossetti.

Kerstin Brätsch, BRRRRÄTSCH (Sigis Mocken_mano destra) & BRRRRÄTSCH (Sigis Mocken_mano sinistra), 2012 - 2016. BRRRRÄTSCH (Sigis Mocken_mano destra) 2012-2016, From ‘All Ready Maid Betwixt and Between’ series. Agate, baked artista glass, crown glass, lead, lustre and enamel on baked antique glass. Glass: ca. 94.5 x 62.8 x 1.7 cm. BRRRRÄTSCH (Sigis Mocken_ mano sinistra) 2012-2016, From ‘All Ready Maid Betwixt and Between’ series. Agate, baked artista glass, crown glass, lead, lustre and enamel on baked antique glass. Glass: ca. 92.2 x 63.8 x 2 cm. Presented on Full-Fall Struttura #4 (duo_gemelle), neon tube (cold): 122 x 188 x 60.5 cm. Courtesy: the artist; Gió Marconi, Milan. Photo: Andrea Rossetti.

In questo contesto va letta l’indagine di Kerstin Brätsch, artista che si muove in maniera fluida tra medium diversi e tra pratica individuale e collettiva, dando vita a ibridi di pittura, design e performance, esplorando la natura e i confini della pittura nell’era digitale. In questa occasione presenta un marbling painting su carta ed una serie di strutture autoportanti, parzialmente illuminate da luce al neon, che inglobano vetri antichi realizzati in Svizzera e successivamente rielaborati. L’interesse dell’artista nell’uso delle tecniche antiche, motivato anche dal desiderio di preservarle dalla scomparsa, si manifesta anche in un’opera dell’ultima serie di lavori realizzata con la tecnica dello stucco marmo, in collaborazione con l’artigiano romano Walter Cipriani. Questo processo riprende la tecnica italiana del XVII secolo in cui i pigmenti sono mescolati tra di loro con intonaco bagnato e colla ed infine lucidati per creare un effetto marmoreo.

Judith Hopf, Flock of Sheep, 2017, concrete, metal, cardboard, styrofoam, coal variable dimensions. Courtesy of the artist and kaufmann repetto Milan / New York. Photo: Andrea Rossetti.

Judith Hopf, Flock of Sheep, 2017, concrete, metal, cardboard, styrofoam, coal variable dimensions. Courtesy of the artist and kaufmann repetto Milan / New York. Photo: Andrea Rossetti.

Judith Hopf prova invece a creare degli interstizi nelle relazioni di potere, inserendo lo humour, il domestico e l’assurdo nello spazio dell’arte, mettendo in discussione i nostri preconcetti ed i nostri stereotipi. L’importanza sempre più crescente delle comunicazioni digitali è affrontata in Untitled (Email Lines) dove tre fili di luci LED di colore violetto, blu e verde sospesi al soffitto ci ricordano del costante arrivo di e-mail, come elementi di distrazione nella quotidianità. A fianco di questa installazione un gruppo di animali brutalisti in equilibrio precario invade lo spazio: gli erbivori ritratti nel Flock of Sheep sono senza espressione ed immobili, un cenno, secondo l’artista, “alla società flessibile in cui viviamo, dove siamo sempre pronti a passare da un lavoro all’altro”. In Openings, tessuti trasparenti sono decorati con la tecnica del batik. Ispirandosi alle tappezzerie del XVIII secolo, con illustrazioni di vita coloniale, l’artista ne reinterpreta i territori come isole, pervase di segni misteriosi, spingendoci così ad aprire gli occhi su mondi interiori, impossibili da definire sulla base delle regole e dei parametri della nostra società.

In vetrina un’arte che rifiuta un principio di composizione fisso a favore di installazioni dal carattere nomadico e indeterminato, che proprio dal concetto di erranza urbana – erranza del senso – traggono la loro forza, svelando i molteplici modi nei quali un’opera oggi può manifestarsi.

Judith Hopf, Untitled (Email Lines), 2016, LED lights, variable dimensions. Courtesy of the artist and kaufmann repetto Milan / New York. Photo: Andrea Rossetti.

Judith Hopf, Untitled (Email Lines), 2016, LED lights, variable dimensions. Courtesy of the artist and kaufmann repetto Milan / New York. Photo: Andrea Rossetti.
Cover story: Kerstin Brätsch, Don't Shape_Shape Shift_Mund der Wahrheit, 2012 - 2016. Antique glass shards, rose window shards, Agates, crown glasses, baked artistaglass, glass, lead, lustre and enamel and stencil black on baked and sandblasted antique glass. Glass: ca. 96.5 x 59.5 x 2.4 cm. Presented on Full-Fall Struttura #5 (solo), neon tube (cold): 97.5 x 187 x 34.5 cm. Courtesy: the artist; Gió Marconi, Milan. Photo: Andrea Rossetti

 

Unterwegs (In viaggio) con opere di Kerstin Brätsch e Judith Hopf

Una mostra organizzata da Art Takes Over ATO in collaborazione con le gallerie d’arte Gió Marconi, kauffman repetto e i proprietari dei negozi.
Dal 29 giugno a fine settembre 2021 | Milano, Via della Spiga 48

 

 

 

 

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