GIANLUCA NADALINI, RICOMINCIO DA UNO

The Dummy’s Tales e Spazio Kryptos, in collaborazione con Ottavio Maledusi e con il supporto di Unimaginable, cogliendo l’occasione della pubblicazione della prima raccolta monografica di Gianluca Nadalini dal titolo “Ricomincio da uno” edita da Miraggi, inaugurano domani venerdì 1 marzo a partire dalle ore 18.30, una mostra dedicata all’artista bolognese in cui poesia, video, fotografia, disegno e pittura dialogheranno all’unisono dentro lo stesso spazio fisico ed emotivo.

Che cos’è per te la poesia? Chiedo a questo artigiano delle parole che ho incontrato per la prima volta più di due anni fa provando in punta di piedi ad eludere la sua ritrosia – caratteristica così desueta di questi tempi – la timidezza nel parlar di sé, il tono basso di una voce mai urlata che mi chiede, con il solito garbo, di scrivere che allora, proprio in occasione del nostro primo incontro, avevo previsto che qualcosa di bello sarebbe accaduto.

E bello è questo libro dal titolo “Ricomincio da Uno” arrivato grazie alla casa editrice Miraggi. Bella è la sincera amicizia con il collega di parole Andrea Zorretta (in arte Andrew Faber) che la realizzazione di questo libro ha agevolato. Bella è questa mostra in cui tutto parla: le persone e i quadri, i disegni e le fotografie. Belle sono le poesie che uscendo dalle pagine prendono forma in reading densi di emozioni. Li immagino così Gianluca e Andrea sul palco di Milano come due sparring partners a scambiarsi versi uno dopo l’altro.

“Cos’è la poesia mi chiedi? Oggi io non so cosa sia la poesia. Anzi, io stesso mi chiedo se la mia è poesia e mi dico che non lo so, non so cosa sia la poesia perché forse non voglio dare una definizione alle emozioni. “Non chiedermi cos’è la poesia, chiedimi piuttosto dov’è” scrivo tra le pagine del mio nuovo libro. Può essere ovunque: negli oggetti quotidiani, in un tramonto, in un momento triste, in un momento felice. Quello che invece so per certo è che bisognerebbe sempre avere un libro di poesie a portata di mano. Perché lo si può leggere dall’inizio alla fine o viceversa, lo si può leggere aprendo le pagine a caso, lo si può leggere in un minuto o per ore. In una poesia è racchiuso un intero romanzo, così ho scritto in uno dei miei tanti biglietti di appunti sparsi per casa.”

“La casa editrice Miraggi è arrivata grazie a Andrea Zorretta che mi ha contattato attraverso Facebook perché le mie poesie lo incuriosivano. Perché si distaccavano da quelle dei poeti facili che stazionano sui social media, le cosiddette poesie acchiappa like mi diceva. Così ci siamo conosciuti a Bologna, lo scorso dicembre, durante un suo reading nel quale ha letto anche due delle mie cose. Devo ringraziarlo per tutto, per come si è comportato con me, per aver capito i miei limiti e le mie timidezze, per avermi fatto salire sul palco pian piano. Il reading è un momento speciale che ti mette in contatto diretto con le persone, senti le loro vibrazioni, un’alchimia che avviene quando tutti sono raccolti, tutti intorno, un contatto che non è solo materiale ma è proprio anche un abbraccio mentale. Spesso è capitato che qualcuno si avvicinasse condividendo le proprie emozioni e facendomi il complimento più bello: sei vero, sei sincero. Spero di riuscire a mantenere sempre questa semplicità, perché è proprio quella che piace, la verità fondamentalmente.”

Momenti più struggenti in cui l’amore, da indiscussa protagonista, si racconta in tutte le sue vicissitudini, si alternano a momenti più leggeri ed ironici come quando Brigitte arriva da Parigi “in tram, perché l’aeroplano costa trop” o quando “Ecco cioè! Voglio dire, quando per esempio l’uomo ragno è depresso o incazzato…” Una alternanza di intimità e ilarità che crea una felice contrapposizione.

“Non considero questo il primo passo nel senso che i primi passi li facciamo tutti i giorni. E’ un passo in più, certo. Ma credo che la cosa davvero importante sia che resti qualcosa di bello perché quello che di bello abbiamo fatto nessuno ce lo può togliere. Andrea disse in un’ intervista che la poesia gli aveva salvato la vita. L’arte per me salva l’esistenza della vita, salva cioè l’idea che qualcosa di buono e di bello c’è sempre. La vita forse te la salva un dottore. La poesia, io credo, può salvare l’anima e  può far pensare a una esistenza migliore.”

Gianluca Nadalini. Ricomincio da uno – Vernissage 1 marzo ore 18.30  presso Spazio Kryptos – websiteFacebookInstagram

Foto di Daniela Damiano

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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