Al via il 25 settembre, a Matino e nel Salento, la quarta edizione di Yeast Photo Festival, la rassegna di fotografia che raccoglie diversi progetti internazionali e che quest’anno, con il titolo “(N)ever Enough”, indaga il tema delle diseguaglianze gettando luce sul lato oscuro dell’alimentazione globale: dalla fame usata come arma, al riconoscimento facciale applicato alle mucche; dallo sfruttamento agricolo nel Mediterraneo al miele come metafora della memoria; dai riti familiari interrotti al potere salvifico di una torta sbagliata. Mentre in certe parti del mondo la produzione alimentare genera profitto, milioni di persone restano escluse dal piatto. Controllare, negare o manipolare l’accesso alle risorse alimentari n contesti di guerra diventa sempre più spesso, e sempre più tragicamente, strumento di pressione per piegare popolazioni civili.
Dando sostanza visiva a un tema di grande attualità, “la kermesse– spiega la Direttrice artistica Edda Fahrenhorst – esplora il contrasto tra l’abbondanza che riempie le nostre tavole e la scarsità che affligge molti. Da un lato, viviamo in un mondo in cui ogni desiderio gastronomico può essere soddisfatto quasi all’istante; dall’altro, questa stessa opulenza nasconde un costo che grava sull’ambiente e su chi, vicino o lontano, fatica a procurarsi il necessario per sopravvivere”.
Ricchissimo il programma espositivo che vede protagonista, tra gli altri, Martin Parr (Epsom, 1952), uno dei fotografi documentaristi più influenti dei giorni nostri, con una personale co-prodotta da Creation dal titolo “Snack It!”. In mostra oltre 60 immagini, esposte presso il Palazzo dei Marchesi del Tufo di Matino, che restituiscono uno sguardo ironico, lucido e dissacrante sulla società dei consumi e sulla rappresentazione del cibo nella nostra cultura visiva.

Ma ci sono anche l’artista vietnamita Hiền Hoàng (1990), vincitrice del Premio IRINOX SAVE THE FOOD, che affronta invece il tema della diaspora e dello stereotipo; il fotoreporter irlandese Ivor Prickett (Cork, 1983), vincitore del Premio Pulitzer 2025 con il team del New York Times, che con il progetto “War on the Nile – Fragmented Sudan” documenta una delle crisi umanitarie più gravi e rimosse del nostro tempo; il curatore e storico francese Artur Mettetal (Besançon, 1985) che con “Taste & Track”, realizzato in collaborazione con l’Orient Express Endowment Fund e presentato per la prima volta in Italia, racconta trent’anni di viaggi in treno tra Italia e Francia, costruendo un diario visivo che intreccia architettura mobile, geografie personali e cultura materiale.
Articolato anche il programma dei talk, strutturati come momenti di approfondimento sulle implicazioni culturali, sociali e politiche del cibo e dell’immagine. Tra gli appuntamenti più attesi, venerdì 26 settembre in occasione dell’opening del festival,l’incontro pubblico con il fotografo britannico Martin Parr, che sarà in dialogo con Riccardo Staglianò, giornalista e saggista, in una conversazione sul linguaggio fotografico, sull’ironia come leva critica e sulle contraddizioni dell’abbondanza contemporanea.
A corollario, anche una serie di letture portfolio pensate per fotografi emergenti e professionisti, che potranno presentare i propri lavori a una giuria internazionale formata da figure che combinano insieme esperienza curatoriale, editoriale e visiva di alto livello (Sara Emma Cervo, Claudio Composti, Benedetta Donato, Mike Gamio, Margherita Guerra, Katharina Mouratidi e Anna Rinaldo).

Yeast Photo Festival continua a crescere, rafforzando il proprio respiro internazionale e la sua vocazione diffusa. Nel 2025 si consolidano le collaborazioni con due realtà chiave del panorama europeo, il Fotofestival »horizons zingst« (Germania) e il Fotofestival Lenzburg (Svizzera), in un dialogo che attraversa confini geografici e culturali. Allo stesso tempo, il festival amplia la propria mappa nel territorio salentino: accanto alle sedi storiche di Matino, Lecce, Castrignano de’ Greci e Le Stanzíe, entrano per la prima volta nel circuito Galatina e Gallipoli. Qui dal 5 settembre e sino al 9 novembre 2025, data di chiusura del festival, sei gigantografie di Martin Parr vestiranno le mura antiche della città, trasformandole in una galleria a cielo aperto.
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Cover story: © Artur Mettetal, Taste & Track. Italian-French Meals in Motion, Passeggeri su un treno che provano il servizio “plateau-express”, 1959