btween, Anna Rosati & Anuar Arebi

E’ un dialogo a due voci, armonicamente orchestrato dalla curatrice e critica Azzurra Immediato, la bipersonale dal titolo btween che Anna Rosati e Anuar Arebi presentano alla Galleria B4 di Bologna fino al prossimo 18 maggio 2022. Un’interrogazione polifonica sulle questioni che affliggono la nostra epoca – postmoderna, surmoderna, tardomoderna che dir si voglia – e che sembra aver perso tutti i punti di riferimento che davano solidità al mondo. Un’indagine su come e dove possa riconfigurarsi l’essere umano del “dopo”: un dopo che ne ha rivelato la fragilità e l’instabilità, spalancando la possibilità di nuove forme di interazione con la natura e lo spazio circostante. Rivelando la necessità di un’antropologia non antropocentrica: dove non è più l’umano il centro delle cosmologie che domina e controlla e usa tutto il resto (“natura”), per tentare la possibile la pacificazione co-evolutiva tra esseri umani, animali, vegetali, minerali. E persino divini…

© Anna Rosati_ Progetto SCARS_11 WEBJPG

© Anna Rosati, btween, SCARS/Cicatrici, 2022

La visual artist, fotografa e graphic designer Anna Rosati presenta in questa occasione il progetto SCARS/Cicatrici, che ha per protagonista la natura. È il “punto segreto delle piante” ciò che Rosati desidera fissare attraverso l’obiettivo della sua macchina fotografica. “Voglio mostrare che sono vive e reali. Voglio mostrare il tempo che hanno accumulato e la loro resistenza e volontà di vivere. Cerco di fissare l’eternità della vita segreta degli alberi e della natura. La loro prodigiosa vita che spesso non vediamo con lo sguardo.”

Artista dal carattere poliedrico, imprenditore, musicista, videographer, Anuar Arebi presenta invece un progetto composito di videoarte e fotografia dal titolo ESCAPE2021. L’artista, scrive la curatrice Immediato nel testo critico che accompagna la mostra: “indaga il mistero che architetture dismesse, industriali e non, sanno far emergere a chi ha il coraggio di guardare nell’intricato percorso della storia umana, seguendo un itinerario di esplorazione urbana – urbex – che corrisponde ad un ‘avviamento alla consapevolezza: l’uomo che fugge l’archetipo. Anche architettonico’ in un equilibrio delicatissimo in cui le relazioni tra uomo|spazio|vita|lavoro sono oggetto e soggetto di uno stravolgimento epocale. Anuar Arebi affronta tale ricerca dal 2008 e, nell’alveo di enigmatici risvolti, ha messo a fuoco le frantumazioni di una identità sociale che, proprio dalla crisi economica mondiale di quell’anno, hanno posto in discussione le prime persuasioni del nuovo millennio.”

© ANUAR AREBI - btween - dal progetto ESCAPE2021- Italy

© Anuar Arebi, btween, ESCAPE2021

Ci si accorge delle cose quando scompaiono o vengono distrutte, e affinché possa partire la ricerca della loro essenza e ci si possa porre domande sulla loro origine, localizzazione, utilità o valore, occorre che prima esse spariscano da quello che è dato a livello di routine. Ecco allora che a sparire in questi lavori è proprio la presenza della figura umana. Serve evocarla da dentro le cortecce degli alberi o immaginarla tra le pieghe degli edifici dismessi, navigando tra le ombre del mistero, in attesa che prenda forma, che esca come incanto dal tormento.

Il mondo come tale mi si rivela solo quando le cose vanno male, scriveva Alrand Ussher

Nei lavori esposti, diversi negli esiti ma eguali nelle intenzioni, c’è sempre un punctum che cattura l’attenzione. Un particolare, un oggetto parziale, che costringe lo spettatore ad avvicinarsi all’immagine, a ingaggiare un corpo a corpo, in cerca, almeno nel mio caso, del corpo. In cerca dell’uomo e della sua emersione. L’incrocio di rami o la nervatura di una foglia; i pallini colorati o un filo dismesso, che riempiono pur senza volerlo l’intera fotografia. E confluiscono, in maniera del tutto naturale, nelle immagini in movimento delle due opere video di Arebi che chiudono il progetto espositivo. Non apparizioni sognate o suscitate concettualmente, ma immagini sepolte che ritornano alla luce della fotografia, come effigi ambientali e architettoniche.

Scars

© Anna Rosati, btween, SCARS/Cicatrici, 2022

La mostra è parte della decima edizione di ART CITY Bologna, il progetto di alleanza culturale nato dalla collaborazione tra Comune di Bologna e BolognaFiere per affiancare con mostre, eventi e iniziative speciali l’annuale svolgimento di Arte Fiera e proporre un’originale esplorazione di musei, gallerie e luoghi d’arte in città.

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Cover story: © Anuar Arebi, btween, ESCAPE2021

btween

Anna Rosati  |SCARS & Anuar Arebi | ESCAPE2021

a cura di Azzurra Immediato

GALLERIA B4 | Bologna, Via Vinazzetti 4/b  – da martedì a sabato ore 17 – 20 o su appuntamento

Note bibliografiche: 

cfr. Massimo Canvacci, Costellazioni ubique: Verso un’antropologia-non-antropocentrica 

cfr. Zygmut Bauman, La società individualizzata, L’identità del mondo in via di globalizzazione, Bologna, il Mulino, 2002

cfr. Arland Hussher, Journey Through Dread, New York, Devin-Adair 1955

 

 

 

 

 

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