10 A.M. ART GALLERY

10 A.M. ART è la galleria fondata a Milano nel 2014 da Bianca Maria Menichini e Christian Akrivos. Uno spazio multifunzionale di 300 mq situato nel cuore dei Navigli, concepito per accogliere progetti ampi e Special Projects dedicati alla valorizzazione del programma espositivo sostenuto dalla galleria e all’approfondimento del rapporto tra arte, sperimentazione e design.

Attualmente, e fino al prossimo 27 maggio, 10 A.M. ART presenta la prima personale di Esther Stocker (Schlanders, 1974) dal titolo “Ritorno alla razionalità”, a cura di Angel Moya Garcia. Fedele all’astrattismo e alla geometria che caratterizzano il suo lavoro, l’artista propone una grande installazione ambientale, labirintica e ipnotica, costituita da moduli che vogliono affermare una certa cadenza assestata e normalizzata, frutto di una visione oggettiva. Un sistema teoricamente perfetto che viene intaccato da una successione di elementi di disturbo e interferenze che sfidano e interrogano i limiti dell’ordine e della regolarità percettiva. L’irrazionale che oggi si manifesta nella nostra società – questione legata non solo alla pandemia ma che ha radici socio-economiche molto più profonde e lontane – porta Stocker a interrogarsi sulla necessità di ritornare a una certa forma di razionalità, investigando la perpetua dialettica tra Caos e Cosmo, tra ordine e disordine, tra regola e fantasia, anche con una serie di dipinti e sculture collocate al piano inferiore della galleria, che per forma, colore (la dicotomica alternanza di bianco e nero) e contenuto sollecitano una sorta di dispercezione visiva. Confermando l’aspirazione a una resa in termini pittorici e plastici del dinamismo, dei fenomeni ottici e della luce.

Esther Stocker. Ritorno alla razionalità", installation view, fino al 27 maggio 2022, Galleria 10 A.M. ART, Milano, Photo Mattia Mognetti

"Esther Stocker. Ritorno alla razionalità", installation view, fino al 27 maggio 2022, Galleria 10 A.M. ART, Milano, Photo Mattia Mognetti

Francesca: Vorrei partire dall’inizio e chiedervi qual è il vostro background e quale il percorso che vi ha portati alla decisione di aprire una galleria.

Bianca: Abbiamo iniziato come collezionisti, condividendo la passione comune per l’arte Ottico Cinetica, anche se poi abbiamo spaziato su altri fronti. Una passione che si è trasformata gradualmente in un lavoro. Il primo nucleo cospicuo di opere l’avevamo messo insieme muovendo dal nostro amore per quel tipo di arte, e per i suoi precursori, in un momento in cui essa non era così apprezzata come adesso, pur avendo una storia importante e un peso considerevole nell’evoluzione dell’arte italiana. All’inizio ci siamo concentrati per lo più su un unico medium, il quadro. Da lì poi abbiamo approfondito i temi della percezione visiva e l’importanza dei vari mezzi espressivi e dei supporti, anche quelli non convenzionali. Abbiamo studiato e scoperto cose affini, individuando nel contemporaneo molti mondi simili, apparentemente lontani ma in realtà vicini. Una delle scommesse più grandi l’abbiamo fatta nel 2016 quando, nello storico spazio di Via Barrili, che era la sede precedente della nostra galleria, insieme con lo street artist 1010 | tenten, abbiamo realizzato un progetto che interessava l’intera facciata del palazzo, e per il quale abbiamo coinvolto tutti i condomini, che abbiamo poi lasciato in dono al quartiere.

Marina Apollonio. Dinamiche Virtuali", installation view, 25.06 - 30.07.2020, Galleria 10 A.M. ART, Milano, Photo Sofia Tassi

"Marina Apollonio. Dinamiche Virtuali", installation view, 25.06 - 30.07.2020, Galleria 10 A.M. ART, Milano, Photo Sofia Tassi

Francesca: La linea della galleria alterna autori storicizzati ad autori più giovani. Tratto comune: una ricerca che si basa sulla sollecitazione della potenzialità della percezione quando questa è stimolata dalla forma, dal movimento, dalla luce, dal colore o dalla programmazione matematica. Me ne potete parlare?

Christian: Da subito volevamo distinguerci, l’idea era quella di individuare una nostra linea ben definita. Abbiamo iniziato con Luigi Veronesi, Franco Grignani, Marina Apollonio: grandi nomi che non erano ancora legati a nessuna galleria e che, forti del nostro background di provenienza, abbiamo saputo apprezzare fin da subito. Affacciarci al contemporaneo non è stato così immediato, soprattutto riuscire a trovare qualcosa di nuovo che ci piacesse. Abbiamo deciso di fare questa apertura solo dopo un lavoro di consolidamento a livello istituzionale e museale dei nostri storicizzati. Attualmente, abbiamo Marina Apollonio e Lucia Di Luciano in mostra alla 59^ edizione de La Biennale di Venezia curata da Cecilia Alemani. Il prossimo 5 maggio inaugura invece al Museo del ‘900 di Milano una mostra dedicata alla sperimentazione teatrale di Luigi Veronesi e in Triennale, a partire dal 15 luglio, una collettiva con opere anche di Franco Grignani. Oltre a un progetto in itinere con il Centre Pompidou. Sulla scorta di questa programmazione ci siamo aperti, lo scorso settembre, a Manuel Fois: giovane artista il cui minimalismo e l’inclinazione alla sperimentazione rappresentano una traslazione in chiave ultra contemporanea e fresca della nostra ricerca. L’incontro fisico con Ester Stocker è avvenuto invece nel 2020 durante la fiera Viennacontemporary alla quale partecipavamo e che ripeteremo anche nell’edizione di quest’anno. Entrambi conoscevamo i rispettivi lavori, ma l’innamoramento artistico e la decisione di intraprendere un percorso comune sono nati in quell’occasione. Geometria, forma, costruttivismo sono tutte componenti che caratterizzano la sua indagine e che si accordano perfettamente con la nostra. Sicché abbiamo valutato che nulla fosse più appropriato che presentarla in galleria in concomitanza con questa Biennale di Venezia, così fortemente caratterizzata dalla presenza di artiste donne.

"Esther Stocker. Ritorno alla razionalità", installation view, fino al 27 maggio 2022, Galleria 10 A.M. ART, Milano, Photo Mattia Mognetti

"Esther Stocker. Ritorno alla razionalità", installation view, fino al 27 maggio 2022, Galleria 10 A.M. ART, Milano, Photo Mattia Mognetti

Francesca: Sono rimasta molto colpita e affascinata dalla proposta per l’edizione appena conclusasi di Miart. Uno stand interamente dedicato a Luigi Veronesi che conferma il vostro posizionamento in un segmento di mercato colto e di nicchia.

Bianca: La nostra galleria non è per tutti, lo dico senza presunzione nel senso che come conseguenza naturale della nostra ricerca vi è una scrematura che avviene già fin dall’inizio. Trattiamo Veronesi dal 2016 e sebbene all’estero, penso per esempio alla fiera di Colonia nella quale lo abbiamo presentato, riscuota molto interesse, in Italia si incomincia adesso. Con molta più fatica, perché sembra che il collezionismo italiano sia meno propenso ad affacciarsi a ciò che non conosce. Forti dell’imminente mostra che il Museo del ‘900 gli dedicherà, abbiamo presentato a Miart il suo periodo teatrale. Sono le prime opere di interesse, quelle degli anni Trenta. Veronesi è un artista straordinario, uno sperimentatore per vocazione. Diventa presto amico del direttore del Teatro alla Scala, che riconoscendo in questo giovane ventiduenne un talento e un’energia fuori dal comune gli chiede di pensare a qualcosa di nuovo per il teatro. Nascono così i primi spettacoli per marionette, i costumi, le scenografie, i film astratti. Riflessioni sulla luce, sul movimento e sulle forme geometriche antesignane dei tempi oltre all’impressionante capacità di passare da un medium all’altro, dal cinema, alla pittura, alla fotografia. Tutti elementi che fanno di lui un artista di grandissimo spessore e che merita di essere valorizzato.

 "Luigi Veronesi. 1908-1998: Una retrospettiva", installation view, 9.05 - 22.06.2019, Galleria 10 A.M. ART, Milano, Photo Max Pescio

 "Luigi Veronesi. 1908-1998: Una retrospettiva", installation view, 9.05 - 22.06.2019, Galleria 10 A.M. ART, Milano, Photo Max Pescio

Francesca: Infine, quali progetti avete in serbo per il futuro? 

Christian: La nostra più grande ambizione, e lo step probabilmente più difficoltoso, è quella di realizzare delle mostre in galleria che costruiscano dei dialoghi sintonici tra i nostri autori storicizzati e altri contemporanei che abbiano, al pari di Stocker, una cifra espressiva ben definita e riconoscibile, e che siano una trasposizione in chiave contemporanea dei temi a noi cari, quelli che hanno caratterizzato l’arte Cinetica e Programmata degli anni Sessanta. Alternando gli uni agli altri, fino ad arrivare a una confluenza dei linguaggi e dei progetti stessi.

Bianca Maria Menichini e Christian Akrivos, 2020, Galleria 10 A.M. ART, Milano, Photo Isabella Boghetti

Bianca Maria Menichini e Christian Akrivos, 2020, Galleria 10 A.M. ART, Milano, Photo Isabella Boghetti
 Cover story: Bianca Maria Menichini, io e Christian Akrivos, "Esther Stocker. Ritorno alla razionalità", installation view, fino al 27 maggio 2022, Galleria 10 A.M. ART, Milano, Photo Thomas Soardi

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