FRANCESCA LOLLI, ESPIAZIONE

Si intitola Espiazione l’ultimo progetto della video artista e regista Francesca Lolli da lei scritto e diretto e co-prodotto insieme a PACTA dei Teatri. Un lavoro che verte intorno ai temi del pentimento e dell’espiazione in un continuum che muovendo dal rimorso, da un dolore che si materializza sotto forma di lacrime, approda alla celebrazione di un rito di purificazione.

FI: So che il tempo di gestazione di questa tua ultima fatica è stato piuttosto lungo. Puoi raccontarmene la genesi e spiegarmi i motivi che ti hanno spinto a indagare questi temi?

Francesca Lolli: Si è vero, è intercorso molto tempo – almeno per i miei standard – tra il momento in cui ho iniziato a pensare a questa video performance e il momento in cui sono riuscita a realizzarla e devo dire che non mi era mai capitato prima. Quasi un anno fa, mentre stavo lavorando ad un altro progetto, mi è venuta agli occhi questa immagine, la raccolta delle lacrime, ed è stato l’incipit per sviluppare poi tutta l’idea.

FI: Questa immagine è arrivata per caso oppure qualcosa o qualcuno l’ha suggerita?

Francesca Lolli: Direi che è arrivata spontanea sulla scorta della riflessione che conduco da tempo in merito al femminino. Era quello un momento, ma lo è tutt’ora, in cui provavo particolare fastidio per i luoghi comuni sulle donne e sul femminismo, una forte intolleranza per le cose stupide e leggere che si vedono e si leggono continuamente in rete e non solo. Allora mi sono detta: cosa accadrebbe se le persone iniziassero a rendersi conto dell’importanza delle parole, anche e soprattutto di quelle dette superficialmente? Mi sono immaginata delle persone che piangevano e ho immaginato che le loro lacrime si trasformassero in qualcosa di bello e di rigenerativo in un certo senso.

FI: Il lavoro si sviluppa in due momenti che sono consequenziali l’uno rispetto all’altro: la raccolta delle lacrime e il rito di purificazione. Qual è lo sviluppo e il significato di queste azioni?

Francesca Lolli: Il video è in realtà molto semplice, nel senso che è esattamente quello che si vede. A descriverla potrei dire che la video performance si apre con l’immagine di alcuni uomini che piangono ma le loro lacrime non vengono versate inutilmente infatti sono raccolte da una donna che le porta in un’altra stanza nella quale si svolge un rituale. Le lacrime danno così inizio a un rito di purificazione che innesca una riflessione sul valore salvifico del pentimento. Un concetto universale che supera le differenze di genere, l’essere maschio o l’essere femmina, e investe l’Uomo nella sua interezza.

FI: Sul mio corpo poi quelle stesse lacrime si trasformano in oro.

Francesca Lolli: La tua figura rappresenta in qualche modo l’emblema di tutti gli offesi, l’essere sul quale si svolge il rito che, come tutti i riti, è propiziatorio. Infatti le lacrime, a contatto con la pelle del corpo, si trasformano in un materiale prezioso, in oro appunto. Ogni azione però porta con sé delle conseguenze e non sempre le azioni che mettiamo in atto producono delle conseguenze prevedibili, che ci aspettiamo intendo dire. Quindi se è vero che al pentimento segue l’espiazione è anche vero che una traccia di sofferenza rimane e la ritroviamo in conclusione nelle impronte di sangue lasciate da questa figura di donna (Alice Spito ndr) che esce di scena. Come a voler sottolineare che c’è sempre un prezzo da pagare.

Francesca: Dal punto di vista della regia in che modo hai affrontato questo lavoro?

Francesca Lolli: Tecnicamente ho cercato di realizzare questa video performance – le riprese, il montaggio, la regia – come fosse un film, in maniera narrativamente convenzionale ma non perché io volessi assecondare un certo tipo di grammatica ma piuttosto perché volevo provare a raccontare una video performance sotto forma di linguaggio filmico più tradizionale, anzi molto tradizionale. Ho sempre la fortuna di circondarmi di professionisti bravissimi come il cameraman Lucio Pontoni che riesce immediatamente a capire quello di cui ho bisogno. E poi la fortuna di lavorare sempre più o meno con le stesse persone che a me si affidano completamente traendone un’esperienza positiva anche per loro stessi. Sulla base di questi presupposti il corpo nudo emerge per quello che è e non per quello che rappresenta secondo i dettami imposti dalla società, libero da qualsiasi sovrastruttura. C’era una semplicità, una trasparenza e una naturalezza nei corpi che a un certo punto quella che si sentiva a disagio, perché vestita, ero io!

Espiazione – Video Performance dur. 05:10 (2018)

Scritto e Diretto da Francesca Lolli

Prodotto da PACTA dei Teatri e Francesca Lolli

Fotografia e Scenografia Fulvio Michelazzi

Camera Lucio Pontoni

Costumi (bianco) Mikro

Costumi (neri) art259design

Con (in ordine alfabetico) 

Lorenzo Borghetto, Alessandro Cazzani, Domitilla Colombo, Federica D’Angelo, Davide Esposito, Francesca Interlenghi, Fulvio Michelazzi, Ivan Sirtori, Davide Sormani, Alice Spito. 

 

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