LE IMMAGINI DELLA FANTASIA

C’è un piccolo paese in provincia di Treviso che una volta l’anno si trasforma nel paese della fiabe. Si chiama Sàrmede e non è un nome di fantasia, è il luogo vero vicino al quale io sono cresciuta che ha appena inaugurato la 33a edizione di Le immagini della fantasia, la Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia organizzata dalla Fondazione Štěpán Zavřel (www.sarmedemostra.it).

A Sàrmede, questo piccolo borgo che pare uscito da un libro di poesie, succedono cose meravigliose: gli affreschi colorano le vie, l’edilizia costruisce la Casa della Fantasia, imparare può voler dire frequentare la Scuola Internazionale di Illustrazione e magari in questo periodo ci si può imbattere in Giovannino Perdigiorno che viaggiando in elicottero arrivò nel paese degli uomini di zucchero.

Qui si trasferì nel 1968, e vi rimase fino al 1999, anno della sua scomparsa, il cecoslovacco Štěpán Zavřel, uno degli illustratori più significativi degli ultimi 30 anni: artista poliedrico e eclettico capace di spaziare dal film di animazione all’architettura, alla decorazione, alla scenografia. E proprio qui ha lasciato una importantissima eredità: la cultura della fantasia che anima questa sorprendente esposizione dedicata alla letteratura per l’infanzia. Una mostra in cui le figure incontrano versi, rime, filastrocche, indovinelli, ninne nanne dando vita a un ricchissimo programma di eventi che fino al 24 gennaio 2016 permette di incontrare gli illustratori, ascoltare le storie più belle e poi dipingere, ritagliare, incollare nuovi amici di carta lungo il filo conduttore di questa edizione che è il cibo raccontato e illustrato.

Quest’anno infatti una tavola imbandita per tutti così da nutrire l’anima di grandi e piccoli con fiabe, racconti, poesie haiku e filastrocche provenienti da tutto il mondo. Cibo e fiabe come principi indispensabili di energia e di vita: fiabe dal mondo ma anche cibi incantati dall’Italia e il Barba Zucòn di Anna Forlati per il Veneto. Ma c’è anche La cena della strega (Giorgia Atzeni) o Il pasto del lupo (Lucia Scudieri) o L’erba petonella (Ilaria Faccioli). Per raccontare la bellezza del mondo attraverso l’arte culinaria. Per sognare, desiderare, inventare e poter dire Non piangere cipolla (ill. Gaia Stella) o Benvenuto Pomodoro (ill. Alessandra Cimatoribus).

Ospite d’onore di questa edizione Giulia Orecchia, una delle più note illustrartici del panorama italiano che ama precisare “si tratta di illustrazioni, non di opere d’arte” quindi è la comunicazione che deve essere privilegiata e lei ama la narrazione visiva diretta ai bambini. I suoi disegni si muovono, giocano, sono aria e luce. E lei dipinge, ritaglia, piega, fora, fa trasformare, fa divertire componendo insieme una serie di fenomeni che si stratificano in quel gioco continuo che fa crescere. E’ il gioco di giocare i disegni. Un gioco che ama i mari, le piante, i cieli, le terre, le giungle, i prati, le spiagge, gli animali. Ama i fogli pieni di tutte queste cose. Ama la libertà!

Una mostra magica alla scoperta dei libri. Per cercarli, conoscerli, amarli, farli propri fin da bambini. Perché leggere sia uno stile di vita, un cammino lungo quanto il corso della vita a mantenere allenato il nostro stato di meraviglia, il nostro stupore. Per rendere più bello il visibile. Per dare forma all’invisibile.

In copertina:  Giuseppe Braghiroli | Italia –  Senza ricetta, nella cucina di Marta, Silvia Geroldi, Giuseppe Braghiroli, Bohem Press Italia, 2015 – tecnica mista e collage digitale

Giulia Orecchia Venti parole di avventura, Chiara Carminati, RCS, 2011 – collage digitale

 

Leo Lionni, in: I cinque Lionni, Gallucci, 2010 · tecnica mista e collage

 

Anna Forlati, in: La fiaba è servita! Cibi incantati dall’Italia, Luigi Dal Cin e AA.VV., Franco Cosimo Panini 2015 – tecnica mista

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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