MARTINA TRECASTAGNE, HOME STAGING

Nata agli inizi degli anni Ottanta in America, dove oggi è una consolidata abitudine per venditori e agenti immobiliari, la pratica dell’Home Staging si è diffusa in Italia a partire dal 2008. Definibile come l’arte di preparare un immobile, migliorandone l’aspetto per velocizzarne la vendita o l’affitto al miglior prezzo, mira a favorire quel colpo di fulmine, quell’innamoramento che fa propendere, senza esitazioni, per l’acquisto di una casa. Si realizza in spazi vuoti o semi arredati allestendoli con complementi di arredo, tessili, oggettistica per dare idea degli ingombri e della destinazione d’uso delle stanze. Ne parlo in questa intervista con Martina Trecastagne, giovane e brillante professionista che ha recentemente avviato la sua attività di consulente di immagine immobiliare.

Francesca Interlenghi: Sei cresciuta in una famiglia che vanta una lunga tradizione nel settore immobiliare e fin da piccola hai coltivato la passione per la casa e l’arredamento. Uno spazio identitario mi hai detto, non solamente un luogo dove stare. Cosa significa per te casa?

Martina Trecastagne: Mi ha sempre affascinato vedere le case prendere vita pian piano, mattone dopo mattone, proprio come i sogni e le speranze di chi le abiterà. Amore, gioia, famiglia: la casa è un luogo sicuro, prezioso e pieno di valori. Casa vuol dire nuovi progetti: un lavoro, un bambino, una nuova vita. Ciò che mi ha sempre toccata nel profondo è vedere l’entusiasmo negli occhi degli altri quando realizzano i propri desideri.

Martina Trecastagne, ph. Nils Rossi

Francesca: Dopo il diploma di geometra, mossa dalla volontà di poter dare concretezza, attraverso il tuo lavoro, all’immaginario onirico delle persone, decidi di intraprendere la professione di agente immobiliare e consegui l’abilitazione necessaria. Come fosse una missione, con delicatezza, il tuo sguardo attento entra dentro le vite altrui e prova a tradurre in realtà aspettative e desideri.

Martina: Mi è bastato poco per accorgermi che la mia visione del mercato, per certi versi romantica, aveva quasi nessuna attinenza con i fatti reali. Il più delle volte l’acquirente entrava in casa e ad attrarre la sua attenzione erano i difetti dell’immobile: spazi troppo piccoli, magari impolverati o colmi di oggetti personali buttati alla rinfusa, finiture datate, sanitari in pessime condizioni. Su tutto, spesso, una luce fioca. Non so dire lo strazio nel leggere la tristezza e la delusione dentro gli occhi delle persone che vedevano in un attimo vanificarsi tutti i loro sforzi e sacrifici. E il dispiacere nel dover constatare che l’offerta economica per l’acquisto era sempre decisamente inferiore alla richiesta del proprietario: un gioco al ribasso snervante!

Francesca: E così, seppur a malincuore, decidi di lasciare l’attività di agente immobiliare e di unirti all’azienda di famiglia attiva da generazioni anche nel campo della ristrutturazione. Studi marketing, frequenti corsi di comunicazione e vendita fino a che non vieni a conoscenza dell’Home Staging, intuendone da subito le possibilità espansive e convinta che avrebbe potuto essere il tassello mancante utile a quella rivoluzione di cui il mercato immobiliare italiano necessitava. 

Martina: Chi come me intraprende la carriera di consulente d’immagine immobiliare – home stager direbbero gli americani – deve essere consapevole che di una vera e propria professione si tratta. Significa adottare una precisa tecnica di marketing immobiliare che implica l’analisi del target di riferimento a cui l’immobile si rivolge, oltre allo studio approfondito delle dinamiche che regolano l’interazione tra il potenziale soggetto che vi andrà ad abitare e lo spazio. Non un intervento strutturale e nemmeno un intervento superficiale. Non si tratta né di abbattere muri né di rendere più gradevole l’ambiente semplicemente mettendo qua e là qualche candela. Piuttosto, si tratta di modificare, con elementi di decorativismo estetico, la percezione degli spazi senza cambiare la pianta originale. Un’azione mirata e strategica volta a vestire la casa con il suo vestito più bello perché si presenti al meglio e perché entrandovi ognuno possa dire: è la casa che cercavo, la voglio!

Francesca: Così, dopo aver frequentato il corso di formazione presso la Karisma Home Staging School di Milano, dove hai conseguito la qualifica di Home Stager Professionista, decidi di fondare il tuo brand Martina Trecastagne Home Staging. Consapevole che, nonostante il settore sia in continua e veloce evoluzione e si debba confrontare in maniera flessibile e dinamica con le nuove esigenze, uno dato rimane invariato: il valore, anche e soprattutto dal punto di vista culturale, che la casa ha per gli italiani. Sintesi di emotività e concretezza, spesso frutto di sforzi e sacrifici, rimane ancor oggi il luogo deputato alla vita degli affetti. 

Martina: Casa vuol dire radici e questo è forse il senso di tutto il mio percorso. Sono tornata alle mie radici, nell’azienda di famiglia, attraverso un lavoro che è il connubio perfetto tra le mie tante passioni: l’arredo, il marketing, le persone, le relazioni, i sogni. Casa vuol dire anche donare e ricevere amore e penso sia questo lo scopo ultimo della mia vita. Amare, e amando la mia professione poter fare la differenza per gli altri.

Martina Trecastagne, Ph. Nils Rossi

Martina Trecastagne: web siteFacebookInstagram  

Foto di Nils Rossi 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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