AMALIA DE BERNARDIS, CODICI NATURALI

Inaugura il prossimo 7 Agosto 2020 alle ore 19.00 a Torre Normanna di San Marco Argentano (CS) la prima tappa di Codici Naturali, un articolato progetto artistico ideato e curato da Amalia De Bernardis, artista e curatrice indipendente.

36 mesi di Azioni Artistiche – dalle residenze d’artista alla stesura di riviste critiche, dalla performance art alle mostre collettive, dalla danza contemporanea al dialogo intorno al concetto di paesaggio, dalla land art alla fotografia sperimentale – dislocate all’interno di spazi sempre differenti, e selezionati con attenzione nei Comuni ospitanti, che percorrono da nord a sud l’intero territorio calabrese.

Si incomincia con una Mostra Collettiva d’Arte Visiva, all’interno della circolare Torre Normanna della Città di San Marco Argentano, un’incredibile struttura di 22 metri di altezza, finemente tutelata e conservata, con gli artisti: Calixto Ramirez Correa (Messico), Natalia Lisova (Ucraina), PENZO + FIORE (Italia) e Vadis Bartaglia (Italia) .

Francesca Interlenghi: Come nasce il progetto Codici Naturali? Mi puoi raccontare la genesi?

Amalia De Bernardis: Quando qualcuno mi chiede la “genesi”, come hai fatto tu, di Codici Naturali mi viene spontaneo rispondere: “Alza lo sguardo oltre quello che credi di poter vedere e dimmi quale è la lingua del mondo”. Ecco la genesi. Il trambusto che mi viene incontro fatto di rumore, di immagini continue, di bombardamento ottico, di riproduzione continua e sfiancante del “paesaggio” (ormai preda prediletta dell’occhio e dello scatto di ogni cellulare), di azioni confuse, di comportamenti seriali e nello stesso tempo la calma e la furia Naturali, spontanei e perfetti, la forma che fa il mare con la schiuma, lo spazio che occupa l’albero, il viaggio che compie la pianta, l’anatomia dell’ala d’uccello e gli infiniti esempi che qui potrei farti. E ancora la caratterizzazione dell’atteggiamento umano, la rappresentazione del sé, le vie dell’arte, le risposte dei maghi, l’orizzonte dello sciamano, la pratica del poeta e poi la definizione della stella, la traccia della mappa, il sopraggiungere della morte, la carta del cielo e la storia di un monte, la saggezza del lieve e la curiosità del pesante ecco, tutto questo non è più scontato, non è più dato per certo, anzi è territorio sempre meno frequentato, spodestato dall’insorgere sempre più pungente del vago, del vano, del superfluo. E ciò mi costringe a fare una grande quantità faticosa di passi indietro e chiedermi quali siano, appunto, i Codici. Codici Naturali non è un cantico della Natura. Questo è un dato.

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Abuelo Padre, Calixto Rairez Correa©

Francesca: E allora cos’è un Codice? E quali sono i Codici Naturali?

Amalia: Sono partita da qui, da una citazione dalla Treccani, sul significato della parola Codice: còdice s. m. [dal lat. codex -dĭcis, che significò dapprima la parte interna del fusto degli alberi, cioè il legno, poi la tavoletta cerata ad uso di scrittura e infine, per estens., il libro manoscritto formato di più fogli, in opposizione al rotolo].

Ho fatto centro. Perché queste parole hanno dato ragione alla mia intuizione. Pensaci: in questa frase c’è tutto quello che si usa per la creazione dei supporti del sapere. E allora è stato semplice. Come lo declino? Con il mio lavoro, doppio, come la mia materia. Arte agita ed arte esposta. I codici da investigare? Tutti. Anche quelli dello stesso allestimento. Quali sono i codici forse riuscirò a dirtelo fra tre anni di lavoro sul campo. Perché parte importante del lavoro risiede proprio nel cercare questa risposta.

Francesca: Il progetto si innesta nel territorio calabrese, difficile mi viene da pensare. Quali le aspettative? E le risposte da parte della pubblica amministrazione?

Amalia: In Calabria, si. Nella terza isola italiana. Quasi in mezzo all’acqua. Dove la narrazione è il vero paesaggio. Dove il rito è passaggio. Dove l’arte NON C’E’. Se non per rari rarissimi esempi che non sono neanche tanto beati. Ma niente polemica. Sono una snob (sorride mentre lo dice ndr). Saranno coinvolti più o meno 30 Comuni, da nord a sud della regione. Il territorio calabrese è quanto di più articolato e complesso ti possa venire in mente. L’amministrazione pubblica? Aspetta, di cosa vuoi parlare?

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Return, Natalia Lisova©

Francesca: Chi sono gli artisti coinvolti? E in che modo la loro poetica intende esplorare i Codici Naturali?

Amalia: Gli artisti sono in divenire. Come un fiume, si alterneranno. Per ognuno di loro ho selezionato lavori precisi che possano incastrarsi perfettamente. Sono tutti bravissimi! Il duo veneziano PENZO + FIORE indaga codici alchemici, riportando alla luce forme ed innesti potenziali magnifici. Vadis Bertaglia, torinese, parla ai boschi, arma i tronchi morti ed insieme a me crea la natura armata. Natalia Lisova, ucraina, narra i codici della land art e si accosta alla performance lasciando, con la mano sul muro, un’impronta d’acqua destinata a scomparire. Il codice dell’opera d’arte? Carlixto Ramirez Correa invece lavora sui piani, molti, e serpeggia tra il codice della creazione e quello dell’in-creato e dell’impossibile.

Francesca: Quale il ruolo dell’apparato testuale che accompagnerà questi 36 mesi di Azioni Artistiche?

Amalia: L’apparato testuale è centrale almeno quanto gli altri apparati. Il “giornaletto” stampato sarà differente per ogni mostra perché per ogni mostra coinvolgerò figure diverse a indagare i temi. Il mio percorso ufficiale da curatore, inizia accanto al mio ex compagno, il poeta e critico Ivan Fassio*, perciò per me il testo è urgente e necessario almeno quanto lo sono per una mostra artisti ed allestimento.

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L'alba, Amalia De Bernardis© Ph. Hermann Reiter

Francesca: Dici che è necessario resistere alla tentazione di considerarci esclusivamente umani scissi dalla collettività, dalla fraternità naturale e spietata che ci fa abitanti della Terra e custodi del Meraviglioso. Dobbiamo imparare a vedere, rispettare, patire la nostra condizione di ospiti. Daccapo, dici. E mi pare il modo migliore di concludere questa nostra conversazione. Riprendendola daccapo, da dove l’avevamo lasciata qualche anno fa, per adagiarla nella parte interna del fusto degli alberi.

Amalia: Ho visto, e non oserei dire immaginato, un Daccapo. Daccapo è stare. Daccapo è pazientare. Daccapo è capire. Daccapo è sapere davvero. Daccapo è avere l’umiltà di voler sentire. Daccapo è affidarsi. Daccapo è smascherare. Daccapo è compiere riti nuovi. Daccapo è avere la capacità di discutersi. Daccapo è non essere ciò che solo si sa. Daccapo è tra le parole più belle del mondo. Daccapo è riprendersi la poesia. Daccapo è essere con la natura. Prenderne parte. Difenderne le cause. Daccapo è riconoscere un artista. Daccapo è capire che non c’è salvezza che non passi dalla trasformazione. Daccapo è daccapo. Ho immaginato, allora, una tappa nella quale l’arte può smettere di essere fine a sé stessa e può tentare non una spiegazione, ma uno scambio più lucido, muovendo il confine così come fa con la linea, muovendo  il mercato così come fa con i sensi, muovendo la vista e scoprendo altrove (società, spazio, paesaggio, architettura, agricoltura, umanità, animalità). Una tappa nella quale la cosa artistica si fa tramite e mezzo per dire, concorrere, superare, dialogare del problema come della soluzione, accedere alla sfera dell’intimo così come de pubblico, si fa fatto, cosa, azione. E sopra ogni tetto di concetto, si opera dove l’arte non c’è.

Codici Naturali, ideato e curato da Amalia De Bernardis

CODICI NATURALI, Mostra collettiva d’arte contemporanea 

a cura di Amalia De Bernardis

dal 07 agosto  al  06  settembre 2020 | Torre Normanna, Via Nelson Iacovini, San Marco Argentano (CS)

Inaugurazione, 7 agosto ore 19.00 | orari visite giorni successivi: dal lunedì alla domenica 9.00-13.00 | 16.00-20.00

Ingresso gratuito | Link a FacebookInstagram 

In copertina: L'alba, Amalia De Bernardis© Ph. Hermann Reiter

 *post scriptum: il poeta e curatore d’arte Ivan Fassio è mancato pochi giorni fa, all’età di 41 anni. Mi unisco al cordoglio di quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo personalmente e di chi, come me, ha potuto arricchirsi anche solo ammirandolo da lontano e leggendo i suoi scritti. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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