FEDERICO CANNATA, TU SEI UNA CITTA’

Il documento narrativo è quello della propria terra, della piccola città di Modica in Sicilia. Un luogo ricco di storia e di fascino, terreno d’elezione per lo sviluppo della propria creatività e motivo di ispirazione continua. Dopo la laurea all’Accademia di Belle Arti di Catania in Graphic Design – Comunicazione d’Impresa e successivamente quella in Graphic Design – Editoria, Federico Cannata da inizio a una serie di collaborazioni importanti con artisti, stilisti, magazine di moda, gallerie d’arte e aziende di design.

Osservatore attento fra viandanti frettolosi, con le immagini di “Tu sei un città” registra l’attività umana incessante e fatale intorno a lui e con essa il paesaggio, il movimento, le architetture urbane, esito felice di due progetti distinti: La Città Nascosta e La Vita degli Altri. Dentro la città l’incontro con l’altro, con la sua gestualità, forme indistinte che rivelano a poco a poco la loro nitida fisionomia e si organizzano in un manifesto di poetica.

“E’ una cosa che non controllo, avviene in maniera naturale raccontare quello che i miei occhi vedono tutti i giorni. E io vedo bellezza. Mi ritengo fortunato perché i nostri nonni ci hanno lasciato tanto in eredità sebbene ora non venga custodito. Ma io penso che più si guarda la bellezza e più gli occhi sono inclini a ricrearla. Ecco, cerco questa poesia, quella di una Sicilia a-temporale o comunque contemporanea fatta di dettagli molto incisivi, ricca di tanti elementi, di rimandi al passato ma anche di riferimenti attuali. Uno storyboard, un quaderno di appunti di viaggio che vorresti conservare.”

Dove la vita sembra seguire un costume che da tempo immemorabile non ha conosciuto mutamenti, dove gli uomini possono incontrarsi e un muretto dove possono sedersi e parlare, dove la biancheria appesa ai fili sventola come bandiere, dove le porte sono aperte e le sedie stanno in mezzo ai borghi e i muri delle case sono pieni dei segni delle persone che vi hanno scritto e delle scrostature, dove le figure femminili trasudano un amore materno che assume toni di eterna voluttuosa promessa. In quel dove una fotografia che non usa il linguaggio di iperboli e retorica. Un racconto del Meridione in cui alla base sta una lezione di realismo.

“La luce netta e tagliente si manifesta nei toni decisi del bianco e del nero, non esistono i grigi e così anche nella mia vita non amo le sfumature. La bi-dimensionalità la fa da padrone e importanti sono anche gli elementi grafici che derivano dai miei studi all’Accademia delle Belle Arti. La Sicilia fa il resto: il sole forte, addirittura cocente, dell’estate lo uso per raccontare la mia terra nelle ore più calde della giornata, quelle che prediligo per esprimermi con le immagini.”

Il fascino dell’esistente attrae immediatamente ma il vero serve a mettere a nudo i movimenti più segreti dello spirito, rivela uno sguardo che si manifesta nell’intensità, in un vedere interiore e soggettivo. Dove la figura umana continua a emergere impressa nei volti, nelle pieghe e negli intrecci delle mani. Ma lascia sempre spazio all’infinito del cielo e della terra.

 

Desidero ringraziare per la cortese intervista Federico Cannata – web siteFacebookInstagram

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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