MEGMIURA, NOT AFFECTED BY ANYONE

Fratture, pause, intervalli interrompono una compatta accumulazione di forme capaci di andare sotto la superficie e poi riemergere, per estendersi nello spazio. Il dettaglio diventa un linguaggio a sé stante, un nuovo modo di attirare l’attenzione verso frammenti e parti dell’abito in un intrinseco movimento ritmico, un crescendo emotivo, vibrante di esperienza originale.

La sua moda è un ambiente completamente avvolgente, il tessuto della sua vita, sul quale agisce tutto lo straordinario talento, una rivendicazione di autonomia.

Nata nel 1982 in Giappone, Meg Miura fonda l’omonimo brand nel 2013 dopo un trascorso importante nel campo della moda e dopo aver ottenuto diversi riconoscimenti a sostegno del valore della sua creatività.

A partire dalla nonna sarta e dal primo lavoro part-time in un negozio di abbigliamento vintage, la sua formazione si consolida con il Corso di Design presso la scuola di moda Emod di Tokyo. E’ lì che inizia a esplorare la potenzialità delle forme, a utilizzare materiali nuovi, a contaminare e sperimentare, focalizzando il proprio intervento sulle silhouette e concentrandosi in special modo sui particolari.

La collezione con la quale conclude il ciclo di studi e si laurea le vale la menzione d’onore al Premio Soen proprio per l’utilizzo sorprendente che riesce a fare della materia, declinando per esempio su abiti e accessori la schiuma poliuretanica elastica.

Dopo l’università inizia a lavorare come freelance prestando la propria attività a favore di diversi brand giapponesi emergenti. Ma è proprio durante questo periodo che si convince che il mercato necessiti di qualcosa di diverso, di più autentico e personale. E messa difronte ai bisogni repentinamente mutevoli della società contemporanea si persuade dell’urgenza di riscrivere secondo regole nuove il rapporto intercorrente tra gli abiti e le persone. Offrire uno stile proprio, personale e identitario, che non sia influenzato da nessuno: con questa convinzione nell’animo inizia il proprio progetto.

Dopo aver sperimentato il 3D, aver lavorato in maniera consistente sui volumi, unito il concetto di couture con quello di prêt-à-porter, approda a questa collezione FW/17 intitolandola “The Apple”, la mela, come il frutto della Bibbia, simbolo e rappresentazione del desiderio che proviamo nei confronti della moda, una sorta di peccato originale. Forme semplici convivono con forme elaborate, sintesi di due aspetti diversi di una stessa bellezza e il dettaglio della zip, inserito in molti capi, restituisce proprio l’effetto grafico del frutto mentre viene sbucciato. Ma la collezione si ispira anche agli indumenti da lavoro, non solo nell’utilizzo del tipico colore arancione ma anche nella scelta dei tessuti, lane e fodere di poliestere, che abbinati insieme hanno di volta in volta la funzione di riparare dal vento o di trattenere il calore, enfatizzando così il contrasto tra i due temi della collezione.

Un lavoro che può essere letto come aspirazione potenziale all’unicità e che diventa la riappropriazione di una forza espressiva di natura contraria all’omologazione. Una reazione alla violazione delle identità e dei corpi vestiti.

MEGMIURA – web siteInstagram 

Foto,  Elisabetta Brian

Location, Cube Showroom

In conversation with MEGMIURA - Cube Showroom 

 Wearing MEGMIURA FW/17 collection - Cube Showroom 

Wearing MEGMIURA FW/17 collection - Cube Showroom 

MEGMIURA FW/17 collection -  Cube Showroom 

MEGMIURA  - Lookbook FW/17 collection

MEGMIURA  - Lookbook FW/17 collection

MEGMIURA  - Lookbook FW/17 collection

MEGMIURA  - Lookbook FW/17 collection

MEGMIURA  - Lookbook FW/17 collection

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Comments are closed.