Sarenco è vivo: Viva L’Avanguardia!

A partire dal 5 ottobre, Glenda Cinquegrana Art Consulting presenta la mostra «Sarenco è vivo: Viva L’Avanguardia!» dedicata ad uno dei maggiori rappresentanti della Poesia Visiva. L’esposizione, a cura di Glenda Cinquegrana, accompagnata da un testo di Giosuè Allegrini e realizzata in collaborazione con la Fondazione Sarenco (Salò), raccoglie circa 20 lavori del maestro bresciano (Vobarno, 1945 – Salò, 2017), con l’obiettivo di raccontare Sarenco artista totale: contemporaneamente poeta, scrittore, editore, regista cinematografico.

La sua figura di autore e di agitatore culturale non cessa di affascinare ancora oggi per la poliedricità dei temi della sua ricerca. Dopo l’adesione al movimento della Poesia Visiva del Gruppo 70, all’inizio degli anni Settanta Sarenco crea a Brescia assieme a Paul De Vree la rivista Lotta Poetica, che diventa presto il cenacolo attorno al quale si riunisce il Primo Gruppo Internazionale di Poesia Visiva in Italia, detto Gruppo Internazionale dei Nove, costituito da Marcucci, Miccini, Ori, Perfetti, Sarenco, affiancati dal belga Paul De Vree, dal francese J.F. Bory, dall’olandese Damen e dal belga-americano Arias-Misson. Secondo la storiografia, attraverso l’incessante lavoro di Sarenco, la Poesia Visiva da avanguardia squisitamente italiana diventa movimento culturale internazionale, all’interno di quello che si configura come un triangolo europeo che unisce idealmente Firenze, Brescia ad Anversa.

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Sarenco, Natura mortale, 2001, Acrilico su tela, cm 80 x 60, Pezzo unico, ©Fondazione Sarenco, Courtesy Glenda Cinquegrana Art Consulting

La mostra, visibile sino al 18 novembre, propone un excursus del suo lavoro. Accanto ad un nucleo di opere degli anni Sessanta e Settanta, caratterizzate dall’uso spiazzante e ironico del linguaggio, è esposto un ulteriore corpus composto di lavori degli anni Ottanta, Novanta e Duemila. L’artista si pone come figura eroica di guerriero impegnato nel rinnovamento della società attraverso l’uso della parola poetica. Negli anni Ottanta, la riflessione sulla necessità di una guerra sociale di cui egli deve farsi promotore cede in favore di una ricerca più riflessiva. Negli anni Duemila, a seguito dei numerosi viaggi in Africa, la sua visione diventa fortemente africanista: del Continente Nero a Sarenco interessano gli elementi culturali caratterizzanti, di cui intravede il futuro impatto sull’Occidente europeo.

A dispetto delle dinamiche correnti di mercato, la Poesia Visiva resta una delle più importanti avanguardie italiane del Secondo Dopoguerra, capace di maturare un’autonoma riflessione sul linguaggio che per la prima volta diventa strumento artistico e poetico dotato di una forza sovversiva autonoma.

Cover story: Sarenco, The most ingenious way of becoming foolish is by a sistem…, ca. 2000, Acrilico su tela, cm 60 x 80, Pezzo unico, ©Fondazione Sarenco _ Courtesy Glenda Cinquegrana Art Consulting

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