HAMZA BADRAN. I Never Meant a Single Apology

Gian Marco Casini Gallery inaugura oggi (dalle ore 17 alle 20) I Never Meant a Single Apology, prima personale in Italia, allestita negli spazi di Via Montebello 5 a Livorno, dedicata all’artista multidisciplinare Hamza Badran (1993, Nablus, Palestina). Attraverso l’utilizzo di video, pubblicazioni e fotografie, l’autore indaga temi quali il neocolonialismo, l’apartheid e il razzismo, dentro e fuori i confini dell’Europa.

Dopo essersi laureato nel 2018 in Contemporary Visual Art alla International Academy of Art Palestine di Ramallah ed aver partecipato, nel 2016, ad un programma di scambio di sei mesi presso la KONSTFACK School of Arts, Crafts and Design di Stoccolma, Badran ha conseguito nel 2020 un Master in Fine art al Kunst-HGK-FHNW di Basilea. Subito dopo, ha frequentato il Master in Critical Urbanism alla Facoltà di Storia e Filosofia dell’Università di Basilea.

Nella città svizzera, dove attualmente vive e lavora, si è da poco aggiudicato il Kiefer Hablitzel Göhner Kunstpreis – Swiss Art Awards per l’opera I am not Afraid of Nostalgia, Un’installazione composta da 519 olive in ceramica fatte a mano e dipinte di verde e viola presentate insieme a due storie scritte dall’artista in arabo e tradotte in inglese. Due testi che fanno riferimento a due conversazioni, una intrattenuta tra lui e la nonna, l’altra con il cugino, entrambi residenti nel villaggio palestinese di Qabalan, dove è cresciuto anche Badran.

I progetto espositivo, visibile sino al prossimo 22 giugno 2024, è introdotto da un breve testo dell’artista: 

“La River Room Herzl colpisce per il fascino unico del suo arredamento. Ancora oggi, questa semplice e affascinante camera con vista sul Reno offre ispirazione e pace (circa 22 m2).”

 descrizione della River Room Herzl dal sito web dell’Hotel Les Trois Rois, Basilea 

Anche il letto era molto comodo; c’era un cielo dipinto sul soffitto che si vede quando ci si sdraia sul letto; mi ha dato la percezione della Cappella Sistina e un altro ritratto in bronzo di Herzl era appeso alla parete della stanza. Purtroppo, la stanza non ha soddisfatto le mie aspettative e non sono riuscito a fare alcun sogno quando ho dormito in quel letto quella notte. 

tratto da “The River Room”, testo di Hamza Badran.

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