Immagina. Un sole appena ricoperto di nuvole sfrangiate. E un mare tutto rivestito del cielo del mattino. Un pesce colorato di un azzurro trasparente. In lontananza, un lieve rintocco di campane si mischia al cigolio di un’altalena. Aria di felice noncuranza qui. E ardente fierezza delle cose umane, di una impresa amorosa in cui le parole corrispondono esattamente alle cose. Le cose che si chiamano Clotilde.