MORFOGENESI. La materia organica come esperienza artistica 

Inaugura giovedì 13 giugno alle ore 18.00, nel Salone Borromini della BIBLIOTECA VALLICELLIANA, la mostra dell’artista Tiziana Cera Rosco (Milano, 1973) “MORFOGENESI. La materia organica come esperienza artistica”. Con l’occasione si terrà anche la presentazione del catalogo ANTHURIUM, Parla Mio Fiore, a cura di Mariella Rainò, con Lori Adragna ( critica e curatrice d’arte) e Graziano Campisano (editore). 

Gli incontri tra natura e artisti sono sempre stati oggetto di sottili rivoluzioni estetiche. Tiziana Cera Rosco, l’unica artista al mondo ad aver risieduto per un anno all’interno di un Giardino Botanico, durante la residenza all’Orto Botanico di Palermo, ha costruito casa-studio-chiesa in un unico abitacolo e ha prodotto più di un centinaio di opere lasciandosi condurre dalla ricerca che la materia organica le proponeva. Ha lavorato principalmente con due materiali organici eccellenti: le alghe e il melograno, che hanno dato vita a due tipi di espressioni anche gestuali diverse, mettendo in luce due nuclei del lavoro dell’artista, ossia il suo rapporto con la mistica e quello con la mitologia. 

La mostra MORFOGENESI presso la Biblioteca Vallicelliana presenta, nello storico Salone Borromini e per la prima volta, le riproduzioni dei due tavoli di lavoro dell’artista che hanno rappresentano il centro della ricerca repertati e quotidiana di Cera Rosco, l’esposizione delle materie organiche utilizzate per come sono allo stato attuale e la loro evoluzione processata dall’idea di visione, la riformulazione di un sistema estetico che l’opera rappresenta, oltre che apporti video di performance, interviste e autodocumentazioni. 

Parte del lavoro dell’artista si è concentrato sulla realizzazione di erbari: non una raccolta di fiori intesi come censimento botanico, ma una raccolta di segni intesi come forma della poetica di una scrittura, della memoria del mondo. E, tenuto conto del rapporto spirituale che gli erbari raccontano nella loro costruzione ( si tengono ad un numero che è il 70 volte 7 del Vangelo, il numero incessante del perdono) la Biblioteca è orgogliosa di esporre al pubblico il primo HERBOLARIO stampato in volgare, di cui la biblioteca detiene una versione acquarellata unica al mondo e costituisce uno dei primi documenti di terminologia botanica italiana con testi anonimi derivati da fonti classiche, arabe e medievali. Datato 1534, al frontespizio porta la grande xilografia raffigurante i SS. Cosma e Damiano, seconda solo all’altra xilografia a piena pagina raffigurante la Vergine col bambino sul trono con i quattro angeli ai lati. Non è raro che botanica e religione si uniscano nelle rappresentazioni tra ricerche organiche ed artistiche, e proprio di questo si dialogherà direttamente con l’artista giovedì 13 giugno 2024 alle 18,00. 

Per l’apertura della mostra, visibile sino al 13 luglio, è prevista infatti la presentazione del catalogo ANTHURIUM, Parla Mio Fiore a cura di Mariella Rainò, che con la storica dell’arte Lori Adragna e l’editore Campisano parleranno della bellezza e della complessità di questa esperienza di cui il volume  bilingue, con più di 370 immagini a colori e apporti critici di curatori, filosofi e poeti è testimonianza sicura. 

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La mostra, che fa parte della Rassegna di Arte Contemporanea Opera 0020, rimarrà aperta negli orari della Biblioteca competenti al Salone Borromini:
Lunedì – Martedì – Venerdì dalle ora 10.00 alle ore 13.00
Mercoledì – Giovedì dalle 15,00 alle 18,00 

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