NEL GIARDINO AL BROLO, A CACCIA DI LUCCIOLE

L’aperitivo del mercoledì sera è tra le colline del Prosecco, in un parco bellissimo con giardino e piscina, a pochi passi dal famoso Ristorante da Gigetto. L’ex casa delle maestre, che nel sapiente restauro della proprietà è diventato Il Giardino al Brolo, ha appena inaugurato uno degli appuntamenti più attesi dell’estate trevigiana. L’ Happy Hour con la cucina di Gigetto, con musica dal vivo e dj set, con il Premium Gin Bar e i suoi cocktail a base di gin pregiati e ogni settimana una cantina della zona ospite con le migliori produzioni di Conegliano e Valdobbiadene di Prosecco Superiore in degustazione.

A caccia di lucciole in notti che sono di straordinaria bellezza con papaveri e lucciole e more qui senza fine i prati s’insaporano alla luna scriveva il poeta Zanzotto.

Il successo è sicuramente decretato dalle abilità imprenditoriali di tutte le persone che vi sono coinvolte, a partire da Monica Bortolini, figlia di Gigetto e pioniera di questa iniziativa, che da 8 anni oramai riesce a mettere insieme più di 1400 persone a serata per un evento che è diventato meta ambita del divertimento veneto. Ma è anche frutto della condivisione sinergica di valori, di un modo di fare impresa che vuole ancora essere inclusivo.

Lo dice bene Alice Bianchin, titolare di Contrasto Occhialiuno degli sponsor di questi happy hour.

“Collaboro con Monica dagli inizi, da quando è stato inaugurato il Giardino Al Brolo. Credo molto in lei e nella nostra amicizia e mi piace che siano i sentimenti veri a legare e far accadere le cose nella maniera giusta. Le cose fatte col cuore, fatte bene, hanno innegabilmente una marcia in più. Questo è un aspetto molto importante del mio lavoro e quando trovo la stessa attitudine nel lavoro degli altri allora le collaborazioni nascono spontanee, la magia viene da sé.”

Alice avvia giovanissima la propria attività, la studia e la pensa per esprimere la sua di identità tanto da creare una propria linea targata Contrasto Occhiali. Di fondo la voglia di far emergere l’unicità delle persone in un mondo che tende a omologare tutto e tutti. Di fondo il desiderio di aiutare gli altri ad esprimersi ed esprimere la propria personalità. Una vocazione di cui è molto contenta perché è nel felice incontro di testa e di cuore il segreto della sua riuscita.

Innovare, sperimentare, non fermarsi, inventare cose nuove sembra essere il filo conduttore di tutte le persone che ruotano intorno a questo progetto. Anche da chi sta su un territorio che il mondo ci invidia senza adagiarsi nella facile illusione che tutto venga in maniera semplice, che non sia necessario fare divulgazione, che si possa rinunciare, nel difficile scenario marco economico della globalizzazione, al coraggio di andare oltre.

“Il fatto di vendere un vino è importante certo, ma è ancora più importante fare ricerca superando la staticità del mercato e avendo il coraggio dell’innovazione” dice Massimo Grava commerciale dell’azienda vitivinicola Bellenda Spumanti.

“La nostra invece è una ricerca continua, non ci fermiamo mai. Tant’è che i mercati emergenti come USA, Canada, Asia, Giappone, Mongolia e Cina nei quali esportiamo il nostro prodotto, sono i primi a recepire le novità e servono a noi come banco di prova.”

Nata a Vittorio Veneto nel 1986, in una zona orientata più a nord rispetto a Valdobbiadene e di conseguenza con una marcata vocazione per i vini più secchi e minerali, Bellenda è una azienda famigliare di consolidata tradizione che sa però guardare al futuro. Non si limita infatti a produrre solo il Prosecco Superiore Charmat ma ha avviato una serie di sperimentazioni capaci di restituire anche due vini realizzati uno con il Metodo Classico e uno fermentato in bottiglia e due tipologie senza solfiti aggiunti, oltre ai tradizionali Metodi Classici Talento.

“Lavoriamo con Monica da circa 25 anni e abbiamo un ottimo rapporto. Ritengo importantissima la nostra amicizia perché è proprio muovendo dal valore dell’amicizia che si possono decidere le strategie migliori per lavorare insieme .” 

Intanto la musica si è fatta sempre più alta. Tutti ballano e c’è una allegria contagiosa qui. Penso che da piccoli, in questi stessi posti, aspettavamo l’imbrunire per vedere le lucciole brillare nell’erba e facevamo a gara a rincorrerle, catturarle e poi liberarle lanciandole lontano. E penso che, dopo tanti anni, è di nuovo l’estate al tempo delle lucciole.

Tutti i mercoledì, dal 6 luglio al 3 agosto a partire dalle ore 20, gli Happy Hour al Brolo  – Facebook

Foto di Fabio Bottini

 

 

 

 

 

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