ARCHIlista AL SATURNO FILM FESTIVAL

Il cinema come strumento di conoscenza e riflessione sul passato, sulla nostra memoria, sulle tradizioni e le abitudini collettive. Strumento indispensabile per comprendere il presente, altrettanto fondamentale per costruire il futuro. Muovendo da questa premessa-manifesto, si è da poco conclusa la 12a edizione del Saturno Film Festival che quest’anno ha avuto come tema centrale quello della libertà, esplorato in una molteplicità di varianti da tutti gli artisti invitati a partecipare all’evento.

Nato nel 2005 dall’esigenza di far convergere Cinema, Mito, Storia e Leggenda, il Festival, prodotto da Amedeo Letizia (Associazione culturale Agenzia del Tempo) in associazione con la QUALITYFILM s.r.l., presieduto dal regista Giuliano Montaldo e con la direzione artistica dalla produttrice cinematografica Mariella Li Sacchi, si è svolto a Velletri nell’arco di una settimana ricca di proiezioni ed eventi con lo scopo di affrontare il rapporto fra il cinema e la storia antica, moderna e contemporanea

La manifestazione è stata ospitata nella meravigliosa cornice dell’ex Convento del Carmine, edificio seicentesco frutto di un importante lavoro di ristrutturazione che l’ha riqualificato in “Casa delle Culture e della Musica”. Un luogo che è diventato al tempo stesso monumento, quindi esercizio vivo di memoria, e casa, spazio abitato e punto di riferimento per tutti i cittadini. Un luogo di condivisione, di conoscenza e sperimentazione in cui anche ARCHIlista in collaborazione con Raimondo Rossi, Zachary Weckstein e Pearl Pictures Productions, ha partecipato con il suo primo fashion show, alimentando così la programmazione di Saturno Creativo, il momento dedicato alle eccellenze del territorio che si distinguono nei diversi campi dell’arte e del sociale.

Un grande palcoscenico all’aperto ha visto muoversi da indiscusse protagoniste le creazioni dello stilista Francesco Antici quale esito di una riflessione estetica che intende declinare il tema dell’architettura anche in relazione all’atto quotidiano del vestirsi.

Strutture geometriche, come appese ai corpi, elementi architettonici da indossare quasi a voler documentare le forme prevalenti attraverso cui si esprime la nostra contemporaneità. Suggestioni materiche nelle texture che si ispirano ai trattamenti murari, ai materiali grezzi come l’intonaco delle pareti. Cotone, lino, crepe di seta, gabardine, pesi differenti si mischiano in costruzioni dall’alternanza ora morbida ora rigida, restituendo una collezione che intende sottrarsi all’incalzare delle stagioni dettate dalla moda. E un lavoro approfondito sul concetto di annualità che propone abiti portabili durante tutto il periodo dell’anno.

A conclusione dello show l’azione performativa, che ha visto impegnati me e Raimondo Rossi, intendeva sperimentare la relazione dell’individuo nello spazio fatto di linee dritte e oblique, sbavate, interrotte. Una procedura conoscitiva che iniziava con la pianificazione dell’azione in un dato perimetro e si concludeva con la verifica di suoi effetti, primo tra tutti la tensione verso la libertà, intesa come autenticità individuale. Il movimento del corpo, esploso nello spazio intorno, diventava anch’esso pretesto per un esercizio di traduzione dell’architettura, anche dell’architettura indossata, verso la ricomposizione di un territorio dell’anima.

Foto di Andrea Muroni  – www.andrmoor.com – Facebook  – Instagram

Hair & Make up First Lady di Sabrina Cocco

Ph. credit IGP Photographer&Videographer – ARCHIlista insieme agli sponsor Raimondo Rossi e Zachary Weckstein di Pearl Pictures Productions

 

 

 

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