SILVIA CIGNOLI, DIGITAL MEMORIES FROM A SUSPENDED WORLD

Chitarrista classica ed elettrica, musicista versatile, compositrice e sound artist, Silvia Cignoli spazia dalla musica classica a quella contemporanea, dall’improvvisazione radicale all’avant-rock ad una propria creazione musicale, crossover fra le sue esperienze accademiche e la scena più underground di musica elettronica. Nei suoi lavori, una raffinata ricerca timbrica su chitarra aumentata, tastiere, elettronica, processori di segnale e oggetti sonori, confluisce per creare ambientazioni contemplative, sospese, in cui il materiale sonoro, spesso in bilico fra presenza e assenza, disegna paesaggi sonori immaginifici a cavallo fra ambientazioni subacquee e astrali.

Nel 2020 il disco “The Wharmerall”, per l’etichetta Pitch the Noise Records, è stato accolto con grande entusiasmo dalla critica. Il prossimo 16 giugno è prevista l’uscita del nuovo album “Digital memories from a suspended world” di cui il secondo singolo estratto, “Sogno”, realizzato durante la residenza artistica Endecameron 2020 digital edition al Castello di Rocca Sinibalda, é diventato anche la colonna sonora del documentario “Tutte a casa – memorie digitali da un mondo sospeso” di Tutte a casa collective, diretto da Cristina d’Eredità, Eleonora Marino e Nina Baratta.

Silvia Signoli, ph. Cesare Rosa

Silvia Cignoli, ph. Cesare Rosa

Francesca Interlenghi: Il singolo Sogno è stato composto in occasione della tua partecipazione alla residenza artistica Endecameron 2020 digital edition. Mi puoi parlare di quell’esperienza e delle suggestioni che grazie a quella sono confluite nell’album? 

Silvia Cignoli: La residenza Endecameron 2020 digital edition è stata una esperienza fra virtuale e reale, che ha dato a me e ad altri artisti la possibilità di sperimentare il proprio linguaggio in una dimensione nuovissima. Reale perché il luogo delle nostre ricerche ed esplorazioni (e successivamente del vernissage finale che è stato fruibile da un piccolo pubblico in presenza ma anche in diretta streaming) era il meraviglioso castello di Rocca Sinibalda situato vicino a Rieti. Virtuale perché il contatto fra noi artisti, il Castello e il mondo esterno era condotto digitalmente da Francesca Fini (direttrice artistica) e da te che ne eri la comunicatrice. Voi avete creato questo filo fra noi (ognuno situato presso la sua abitazione a causa delle restrizioni dovute alla pandemia) e il Castello, e permesso di creare un’alchimia unica fra le nostre esplorazioni in remoto e la realtà del Castello e del pubblico che ci seguiva tramite i social. Accompagnavano i nostri brainstorming online e sostenevano tutte le richieste degli artisti e delle artiste in residenza anche Luisa Pronzato, Cristina Cenci, Enrico Pozzi, Marco Stancati, Alessandra Fenizi e Vincenzo Padiglione.

Silvia Cignoli, Sogno, ph. Christina Craft

Silvia Cignoli, Sogno, ph. Christina Craft

Il brano “Sogno” è nato durante la residenza Endecameron come uno dei 4 tempi di una sorta di suite per un’installazione site-specific che dialogava, tramite l’azionamento di QR code da parte dei visitatori, con la stanza in cui era posizionata, piena delle opere dell’artista Vincenzo Padiglione. Il tema della stanza da sonorizzare, assegnatomi all’inizio della residenza, era “Il Terapeuta”. Così mi sono concentrata su alcuni temi che ruotano intorno a questa figura, alla psiche o alla sua interpretazione, individuando quattro temi: identità, ossessione, fobia e, appunto, sogno. Mi sono dunque concentrata sul concetto ambiguo del sogno che può dirsi un pensiero sconnesso, una libera associazione, oppure un desiderio, un simbolo, un meccanismo di auto-regolazione. Per esprimerlo in musica ho ricreato con dei sequencer ed elettronica dei suoni che sembrano quasi emergere dal buio, che, come fiammiferi dalla breve luce, illuminano ambienti sconnessi e misteriosi del nostro inconscio, portando avanti un discorso musicale sempre più profondamente onirico, dove gli elementi apparentemente liberi scorrono su binari spazio-temporali differenti in un continuo flusso di coscienza.

Silvia Cignoli, ph. Andrea Tremolada per Canone Inverso

Silvia Cignoli, ph. Andrea Tremolada per Canone Inverso

Francesca: Lo stesso brano è poi stato incluso nella colonna sonora del film “Tutte a casa – memorie digitali da un mondo sospeso” di Tutte a casa collective, diretto da Cristina d’Eredità, Eleonora Marino e Nina Baratta. Come è nata questa collaborazione?

Silvia: Ho conosciuto Eleonora Marino quando ero a Roma per una residenza sulla rielaborazione del materiale audiovisivo d’archivio. La residenza si chiama Suoni e Visioni e si svolgeva presso l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico. Grazie ad Eleonora e ad uno degli organizzatori della residenza, Luca Ricciardi, è venuto fuori il mio nome quando le ragazze del collettivo erano nella fase di ricerca di una compositrice per le musiche del loro documentario dedicato alla vita delle donne durante il primo lock down italiano. Il documentario è davvero molto particolare e toccante poiché è stato realizzato assemblando migliaia di video girati dalle donne col proprio telefonino e che, in risposta ad una iniziale call, hanno ripreso momenti della loro quotidianità a volte annoiati, a volte drammatici, comici, e li hanno mandati alle ragazze del collettivo che li hanno raccolti, catalogati e ne hanno costruito una storia. Il risultato è un montaggio che, a mio avviso, toglie le barriere fra noi e l’opera filmica e proietta in maniera spoglia ma allo stesso tempo delicata nelle “vite della altre” che sono anche le nostre. Alle ragazze alcune delle mie musiche sono parse subito calzanti con alcune atmosfere del film, ed hanno dunque scelto, unitamente ai brani composti ad hoc, di includere altri brani precedentemente composti come appunto “Sogno”.

Silvia Cignoli, ph. Gianni Scaburri per Alterazioni

Silvia Cignoli, ph. Gianni Scaburri per Alterazioni

Francesca: Fluttuazione, sogno, sospensione, ricordi… sono i vocaboli che definiscono la grammatica del tuo nuovo album le cui sonorità sono indissolubilmente legate al tempo pandemico che abbiamo vissuto. Come hai approcciato questo tuo nuovo lavoro? E quale l’esito?

Silvia: Sono temi che mi sono cari da quando ho iniziato a comporre, prima della pandemia. Lo studio della lenta evoluzione del tempo, della massima espansione che però si presenta sempre come una evoluzione di sé stessa, mai uguale, dove luci e ombre sonore del timbro acquisiscono valenza di simboli, di proiezioni verso un’altrove a metà fra il reale e una amalgama di memoria-coscienza-contemplazione; la descrizione di paesaggi emotivi incorporei e in qualche modo assoluti, staccati da un tempo e uno spazio preciso, sospesi, mi sono estremamente cari. Per cui tutto quello che concerne queste tematiche è stato naturale da portare avanti. Tuttavia il comporre questa colonna sonora mi ha messo di fronte a sfide stupende che hanno in qualche modo dato una svolta a quello che credevo possibile per me, e nella mia produzione è così entrata anche la forma della canzone strumentale dalle sonorità dream-pop e post-rock, ma anche forme musicali elettroniche in cui ho potuto confrontarmi con immenso piacere con la realizzazione di sample ritmici e in generale con forme più narrative di quanto fatto fino ad allora, poiché piuttosto abituata all’ambito della sperimentazione musicale e della musica contemporanea, di base più “astratta”.

Silvia Cignoli, ph. Stefano Carena

Silvia Cignoli, ph. Stefano Carena

Francesca: Progetti e date per la promozione di questo nuovo lavoro, adesso che si parla di allentamento delle misure di sicurezza anti Covid?

Silvia: I teatri hanno riaperto, tuttavia parlare di ripartenza non è semplice per il nostro settore. Gli enti sono provati, i contatti intessuti prima della pandemia… ecco non tutti se la passano bene o hanno le risorse per portare avanti i progetti iniziati. Tuttavia io sono artisticamente soddisfatta di come ho lavorato in questi mesi, a cominciare da questo lavoro per il documentario “Tutte a Casa-Memorie digitali da un mondo sospeso”. Il disco che ne segue “Digital memories from a suspended world” è nato per coronare un lavoro importante fatto e nato proprio “grazie e a causa” della pandemia e che a livello di proiezioni è andato molto bene ed ha in programma di non fermarsi, per cui quale migliore promozione e prosieguo, ne sono molto felice. Attualmente sto portando avanti la programmazione di alcune date che non posso ancora svelare (forse più per scaramanzia, visti i continui rinvii) ma che includeranno certamente diversi nuovi brani, anche fra quelli presenti in questo mio ultimo disco. Ho diverse date fissate a fine estate e in autunno-inverno, dove suonerò come solista le mie musiche. A fine estate suonerò inoltre al Castello Sforzesco con il progetto “Arianna… il suon de’ bei lamenti”, una rivisitazione in chiave elettro-acustica del celebre “Lamento di Arianna” di Claudio Monteverdi insieme agli splendidi musicisti Laura Faoro, Paola Bianchi, Carlo Centemeri, Mario Mariotti ed Elia Moretti. Parallelamente porto avanti la mia attività accademica e suonerò come interprete di brani di musica contemporanea per due Conservatori Italiani, in cui ho tenuto e terrò dei seminari sulla chitarra aumentata e sulla musica sperimentale per chitarra. Inoltre sto già lavorando ad un prossimo disco di musica ambient, cosa che avevo nel cassetto da un po’ di tempo.

Silvia Cignoli, self portrait

Silvia Cignoli, ph. Stefano Carena
Cover story: Silvia Cignoli, ph. Andrea Tremolada edited by Dario Mastrocola

Silvia Cignoli: sito FacebookInstagram 

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