IRINA DZHUS, TALENT UNDER THE RADAR

Una moda che si esprime in concetti, veicolo privilegiato per esplorare tutte le possibili interazioni dello spazio con le sue parti costitutive, comprese le sue irregolarità e anomalie, in un processo che mira a traslare sugli indumenti le complesse strutture ambientali e la loro valenza architettonica. Costruzioni sperimentali, tagli innovativi, forme polifunzionali, una estetica asciutta e priva di qualsiasi ornamento sono i principali elementi sui quali si basa il lavoro della designer ucraina Irina Dzhus, fondatrice nel 2010 dell’omonimo brand DZHUS.

Nei volumi deliberatamente esasperati, nell’alternanza del pieno e del vuoto, abita il corpo intellettuale di una donna che registra l’esperienza del quotidiano custodendola dentro una specie di armatura. Rifugio che si erge nel mezzo delle architetture post industriali e della variegata morfologia terrestre, dove anche il movimento tettonico diventa stimolo per la creazione. Il suolo terrestre, con il suo fratturarsi e ricomporsi, è pretesto per abiti i cui codici narrativi si disintegrano e reintegrano, si scompongono e ricompongono secondo un linguaggio nuovo che dice: geometrie, ampiezze, sovrapposizioni di materiali.

E’ il moto perpetuo della natura, il suo continuo divenire, che la collezione FW/17 Tectonic vuole celebrare, celebrando così un’ autentica rinascita del pianeta. L’estrema funzionalità degli abiti li rende adatti a qualsiasi esigenza e situazione climatica, un tutto affetto da dinamismo quasi scultoreo che si riconcilia con i ritmi frenetici dell’oggi e con il bisogno fluido che l’atto quotidiano del vestire impone.

Il feltro, il denim, la lana evocano un tempo primo e primordiale che rimanda all’esistenza degli organismi preistorici. A ricordarci la fragilità della materia, anche quella umana. A ricordarci l’importanza di vivere in armonia con la natura.

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