MY EYE ON PORTUGAL, ANA SEGURADO WAO COLLECTION

Nata e cresciuta nella piccola cittadina di Beja in Portogallo, Ana Segurado mostra fin da bambina un interesse per la moda che matura pian piano mentre aiuta la nonna, seduta dietro la vecchia macchina da cucire, a srotolare le matasse di lana che le servono per fare le maglie ai ferri. Le restano dentro, come fondamenta su cui poggiano salde le sue creazioni, l’amore per la famiglia, per la sua terra e per la natura; emozioni, ricordi, profumi dell’infanzia che diventano fonte di ispirazione per il processo creativo.

I suoi abiti amano forme pure e semplici, si caratterizzano per la loro funzionalità e versatilità, per essere una sorta di seconda pelle una volta indossati, prediligono accostamenti di tessuti differenti tutti però rigorosamente scelti sulla base di una totale aderenza all’ ideologia cruelty-free.

Le sue sono collezioni a-temporali, espressione di un principio di armonia tra l’uomo e la natura e fanno della sostenibilità ambientale uno degli elementi imprescindibili da cui muovere. Insieme a concetti quali slow fashion e handmade costituiscono i punti cardine su cui si fonda questo progetto, basti pensare che i capi sono tutti realizzati a mano in Portogallo con l’intento preciso di supportare l’industria manifatturiera locale.

La collezione che Ana presenta per la stagione autunno – inverno 2016-17 porta il nome di WAO e intende essere una riflessione intorno alle molteplici componenti culturali, storiche ed etniche che caratterizzano il genere umano. Una riflessione sulle diversità in cui il colore nero, preponderante, ha valore di metafora e funge da raccordo tra tutti gli elementi.

I ricami cuciti a mano sulla lana prendono spunto dalla serie “Bacteriograms” del fotografo Erno – Erik e di quella ne ripercorrono i colori vibranti, le forme, la naturale spontaneità del disegno. Maglie, pantaloni e vestiti dalle dimensioni ampie sposano la contaminazione di materiali e textures.

Il Portogallo considerato, almeno fino a tutti gli anni ’90, come la Cina d’Europa, da quando è entrato a far parte dell’Unione Europea ha iniziato una lenta ma decisa fase di trasformazione che sta portando a un proficuo ripensamento dei canoni entro i quali gravitava l’industria della moda. Cresce il numero delle esportazioni, in special modo quelle relative agli accessori e alle scarpe in pelle, e il Made in Portugal comincia a conquistare un proprio spazio di identità e di reputazione anche in un contesto di globalizzazione. Questa metamorfosi sta dando voce a una nuova generazione di designers che muovendo dalla volontà di far propria una cultura della qualità, almeno fino ad ora trascurata, ambisce ad essere riconosciuta e ammirata anche al di fuori dei confini nazionali. *

*(fonte: The Business of Fashion)

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Born and raised in Beja – Alentejo – Portugal, since early age has an interest for fashion, while helped grandma unwind knit hanks, for the blouses that she knitted. Spent hours with her, just beside the vintage singer, while she sewed whit a perfect skill. Always linked to the countryside, nature and family are foundations for her work. Each collection is a cathartic travel for an insight and organic world. Her personal perspective of the surroundings, emotions and inspirations that are involved in the creative process, result in collections with exclusive, timeless and organic design, but above all, comfortable as a “second skin”. The brand breathes into organic and feminine, balanced between simplicity and functionality. Intending to be comfortable as a ‘second skin’, each material is carefully selected, only using natural and technical fibers as alternative to animal skin and fur. Exclusive design and sustainability, as well quality are the heart of each collection. With concerns for handmade and a slow fashion philosophy, all items are made in the designer studio in Portugal, supporting also Portuguese manufacturing. The F/W 2016-17 WAO COLLECTION aims at being a reflection about the diversity of humanity, resulting in a hybrid and universal culture: ethnicity, history and tradition. The pallette: black appears as a metaphor and represents the connection of all the elements. The starting point for the embroidery was the work “Bacteriograms” by the photographer Erno-Erik. Spontaneous and natural, multicolored and vibrant formations that inspire surfaces, patterns and shapes, arising from one body. Hand-knitted in pure Portuguese wool. Overlays of mixed materials, layers and textures have a proeminente place. The dresses and coats lead, the cropped sweaters and pants appear in a wide shape.

 

 

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