SE L’ISPIRAZIONE ARRIVA DALLA NONNA

“La moda? L’ ho scoperta quando ho traslocato a casa di mia nonna. Ho trovato tantissimi abiti suoi e di mia mamma che nessuno metteva più, ma erano così belli e fatti con quei tessuti meravigliosi che si usavano una volta che mi dispiaceva buttarli e così ho iniziato a modificarli per renderli più attuali e farci qualcosa altro. Ecco come è iniziato il mio percorso nella moda: con la nonna e con il refashioning.”

Ilaria Ragusa, 31 anni, è la fondatrice del brand La Mafalda fashion style, nome che è un tributo alla sua nonna ed è al contempo un perfetto esempio di intraprendenza e di grinta tutta al femminile. Dopo tanta gavetta e un trascorso in azienda, Ilaria decide di licenziarsi per inseguire la sua creatività e si iscrive a un corso di cucito. E’ una anziana signora che le insegna il mestiere e che subito le dice “non so cosa tu abbia nelle mani ma la gente ci mette anni per fare quello che tu fai così, nell’immediatezza, nella totale inconsapevolezza dei tuoi mezzi.”

“Io non ho mai fatto un corso di cucito però avevo una macchina da cucire e con quella sono riuscita a fare tutte queste cose. E’ iniziato un po’ per gioco, come un divertimento tra amiche che mi portavano i loro abiti perché io glieli trasformassi.”

Sono prevalentemente giacche dalle forme geometriche, con lo stesso taglio a trapezio e una sola pence applicata sulla spalla che le rendono versatili e adatte a ogni tipo di silhouette.

“Una delle prime cose che ho creato con il refashioning è stato proprio un capo spalla, forse il capo più difficile nella costruzione ma quello che sento più mio. Assemblando insieme pezzi di giacche diverse ho costruito un’altra giacca. E l’esperimento mi è piaciuto così tanto che ho continuato in quella direzione.”

Un prodotto artigianale e totalmente Made in Italy che fa della ricerca dei tessuti il proprio punto di forza. Che siano colorate o black and white o in certo tipo di lycra utilizzata prevalentemente per l’abbigliamento tecnico-sportivo, le giacche della start-up collection, che ha visto la luce nel dicembre 2014, sono andate letteralmente a ruba.

Prima progettavo palazzi, ho studiato per quello. E mi sono accorta che tra la progettazione di un palazzo e la progettazione di una giacca non c’è tutta questa differenza. Una giacca è composta di 5-6 parti, un palazzo di 500. Quindi, mi sono detta, se riesco a disegnare in planimetria un palazzo dalle sue fondamenta fino al tetto probabilmente riesco anche a mettere in planimetria una giacca. E questo è ciò che ho fatto.”

Ilaria è anche un efficace esempio di imprenditoria che ha saputo utilizzare al meglio le potenzialità dei nuovi mezzi di comunicazione e dei social network in special modo.

“Le ragazze che acquistano i miei prodotti sono abituate a dialogare con me per mezzo di Instagram, perché  prediligono ancora un rapporto diretto, fatto di dialogo e scambi frequenti. Ritengo questo modo di operare una alternativa valida all’e-commerce che è una piattaforma sterile e fredda che prescinde dalle persone, da un rapporto umano. E invece io credo sia ancora in qualche modo necessario.”

Inventiva, pezzi unici fatti a mano, un approccio personale e diretto con la clientela, fidelizzazione, prezzi che si attestano su di una fascia medio-bassa per venire incontro anche alle esigenze delle più giovani, sono tutti punti di forza sui quali fa leva un progetto di stile che si compone di semplicità e carattere.

“La prossima collezione? Sarà una primavera-estate tutta colorata, con i colori più accesi, per celebrare l’altra mia nonna Anna, quella che cuciva e dalla quale forse ho ereditato questo mio dono.”

Desidero ringraziare per la cortese intervista Ilaria Ragusa: IG – FB 

Crediti foto: SBG Style 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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