L’ARTE GERMINALE DI STEFANO CAGOL IN MOSTRA AL CAIRO 

Inaugura domani alla Galleria dell’Istituto italiano di cultura del Cairo la video installazione “We are the flood. Gemmation” di Stefano Cagol (Trento, 1969). L’artista porta in Egitto la sua piattaforma liquida legata all’idea di diluvio, che per sua natura continua ad espandersi attraverso evoluzioni e gemmazioni. La personale, visibile sino al 22 maggio 2024, raccoglie opere realizzate dall’autore nel corso del progetto e in altri a esso legati, secondo una processualità senza soluzione di continuità, coerente ma molteplice, che caratterizza il suo modus operandi.

Cagol era già stato lo scorso anno nella capitale d’Egitto in veste di artista e curatore di una sezione di  “Something Else – Cairo Off Biennale”,  un’iniziativa d’arte visiva che sostiene l’arte contemporanea egiziana e internazionale assieme ad oltre 15 curatori e 100 artisti visivi, coordinati dal curatore capo Simon Njami e dal direttore artistico Moataz Nasr.

Adesso torna come rappresentante dell’Italia con la sua poliedrica opera WE ARE THE FLOOD, già vincitrice dell’Italian Council 2023, nell’ambito del progetto espositivo organizzato da EUNIC (Istituti Nazionali di Cultura dell’Unione Europea), la rete europea di organizzazioni impegnate in relazioni culturali provenienti da tutti gli Stati membri dell’UE. 

Spiega l’artista: “Il progetto ospitato dall’EUNIC Cluster Egypt, visibile dal 7 maggio al 12 giugno, si intitola Sabbart: reimagining a sustainable world through arts and culture. Come reinventare un mondo sostenibile attraverso l’arte e la cultura? Come immaginare un mondo che porti benefici sia a noi che al nostro ecosistema? La parola Sabbart, una miscela di “Sabbar” (in arabo “cactus”) e “Arte”, esplora come l’arte e la cultura possano plasmare un futuro più sostenibile, attraverso diverse prospettive artistiche e scambi culturali. Per l’occasione, realizzerò anche una peformance sulla terrazza dell’Italian Cultural Institute, nella bellissima Zamalek, nel cuore del Cairo”.

Cagol lavora nel campo dell’arte concettuale, dell’ecologia, della Eco-art e della Land-art. Ha vinto per due volte il premio dell’Italian Council (2019, 2023). Ha partecipato alle edizioni numero 54, 55 e 57 della Biennale di Venezia, oltre che a Manifesta 11 e alle Biennali di Curitiba, Xinjang, Cairo e Singapore. Le sue personali sono state ospitate dal Museo Mac di Lissone nel 2023, dalla Kunsthall 3,14 di Bergen nel 2022 e dalla Zkm di Karlsruhe nel 2012.

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